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Manifesto-"Il governo non la farà franca"

SINDACATI "Il governo non la farà franca" I dirigenti sindacali del pubblico impiego annunciano "durissime reazioni" CARLA CASALINI La resa incondizionata a Berlusconi di chi pretendeva di "difen...

26/11/2004
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il manifesto

SINDACATI
"Il governo non la farà franca"
I dirigenti sindacali del pubblico impiego annunciano "durissime reazioni"
CARLA CASALINI
La resa incondizionata a Berlusconi di chi pretendeva di "difendere i pubblici dipendenti" viene pateticamente occultata da Ignazio La Russa, triumviro di Alleanza nazionale: "Gli interventi sul turn over finanzieranno maggiori aumenti per il contratto". Ma il Cavaliere la mette crudelmente in risalto, con l'aiuto del ministro dell'economia Siniscalco: "Ci saranno 75 mila collaboratori pubblici in meno"; e "gli aumenti per il contratto potranno superare il 3,7% ma certo non si avvicineranno al 5,1%". Immancabile l'ironia dei sindacati su An e Udc: "Ma che fine hanno fatto quei partiti che sembravano a parole essere diventati gli alfieri delle categorie pubbliche?", sferza Michele Gentile, coordinatore del dipartimento dei settori pubblici della Cgil. Per i dipendenti decimati c'è un'ulteriore beffa: un decreto legge "adottato in tutta segretezza" - svela Gentile - col quale il governo offre una regalia ai dirigenti del livello più alto, che ha scelto ad uno ad uno per la loro "fedeltà", preoccupandosi di "stabilizzarli anzitempo con una norma dai costi incalcolabili".

Lo sciopero generale del 30 novembre si arroventa al calor bianco: "Sarà durissima la reazione della categoria", annunciano i dirigenti sindacali del pubblico impiego che già il 30 si ferma per tutta la giornata, "e non sarà che l'inizio". Secco il segretario dei pubblici Uil Salvatore Bosco: "A quanto pare Berlusconi ha scelto lo scontro". Con le cifre di Siniscalco "il contratto hanno deciso di non farlo, ma noi non concediamo liberatorie in luogo di contratti", sferza il segretario di categoria della Cisl Rino Tarelli, che raccoglie la sfida: "Il governo non la farà franca".

Sono mesi che Berlusconi "irride" alla contrattazione "ma sappia che il sindacato non va in ferie nè prende un anno sabbatico: ci ritroveranno in campo a difendere i lavoratori e i loro diritti", annuncia Tarelli. Le otto ore dello sciopero generale "si trasformeranno in mobilitazioni da gennaio in avanti", concordano i dirigenti pubblici; "avremo un anno di conflitto", conferma Gianpaolo Patta dalla segreteria nazionale Cgil.

E ci sono quei 75 mila dipendenti tagliati che il Cavaliere ha annunciato per "trovare i soldi" per le tasse "degli italiani". Un segno inequivocabile che con l'eliminazione dei lavoratori "si decide che i servizi sociali ai cittadini non servono, si punta a chiuderli", chiarisce Tarelli. Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil segnala la rilevanza delle parole scelte nella nota di palazzo Chigi: "L'uso del termine `collaboratori' la dice lunga su quanto il governo tenga in contro il lavoro pubblico: è la precarizzazione di attività delicate e vitali". Berlusconi precisa che "uno su cinque di chi va in pensione sarà sostituito: è un taglio tremendo".

Podda ritorna sulle mobilitazioni lunghe un anno: "E' chiaro che con le cifre snocciolate da Siniscalco non ci sono le condizioni per fare il contratto". Ma questione persino più rilevante gli paiono i tagli, perché il messaggio è chiarissimo: "sono tagli ai servizi, tutti i servizi alla persona", un "colpo sociale", una questione di democrazia, un taglio alle condizioni delle libertà "di tutti i cittadini", "una mazzata ai più deboli".

Cgil, Cisl, Uil hanno già bocciato senza mezzi termini questa finanziaria: "ingiusta, sbagliata, inadatta a rispondere alle esigenze del paese". Ieri hanno rincarato, rispondendo a Berlusconi: "Non è una macelleria sociale ma un vero e proprio mattatoio", alza i toni la segretaria confederale Cgil Marigia Mulucci, "un sostegno ai redditi dei ricchi" non intaccata "dall'elemosina del `contributo di solidarietà'", inoltre "per le imprese del sud è una vera stangata". E dalla Cisl il segretario Nino Sorgi chiosa sul pubblico impiego: "Il blocco del turn over è già previsto da tutte le ultime leggi finanziarie: evidentemente il governo ha in mente di tagliare altro, visto che annuncia un `blocco del blocco'".


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