Manifesto: Il liceo light in stile Gelmini
Tagli indiscriminati e un po' di riforma Gentile (datata 1923). Questa è la ricetta del nuovo regolamento che ridisegna «l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei» ideato e voluto dal ministro Gelmini che lo ha definito «epocale» dopo il via libera da parte del consiglio dei ministri
Tagli indiscriminati e un po' di riforma Gentile (datata 1923). Questa è la ricetta del nuovo regolamento che ridisegna «l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei» ideato e voluto dal ministro Gelmini che lo ha definito «epocale» dopo il via libera da parte del consiglio dei ministri. Epocale chissà, restrittivo sicuramente. Si riduce infatti la scelta formativa: da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti. Al classico, scientifico, linguistico e artistico si aggiungono il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane. Non faranno i salti di gioa gli studenti nel sapere che il latino sarà obbligatorio in quattro licei e che le ore di matematica, fisica e scienze saranno sempre di più, «per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale» dice il ministro che promette anche un «potenziamento» delle lingue straniere. Il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall'anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde classi, per poi entrare a regime nel 2013. Raggiante la Gelmini (il tentativo è quello di «coniugare la tradizione con l'innovazione privilegiando la qualità»). Meno l'opposizione e i sindacati. «Far partire la riforma in prima e in seconda significa costringere gli alunni di prima del 2009 a cambiare indirizzo e percorso di studi nel 2010 - commenta Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil- questo perché cambieranno molti indirizzi, percorsi e materie con la riforma». Anche la Uil dice no e invita la Gelmini a ripensarci: «L'unico motivo di questa operazione - sottolinea Massimo di Menna, il segretario generale - è di carattere economico: la riforma riduce materie, indirizzi e organico. Ma per i ragazzi sarà il caos».