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Manifesto-Il precario della scuola trentina vale doppio

Il precario della scuola trentina vale doppio Polemiche sul "premio" proposto dall'assessore all'istruzione. Graduatorie stravolte STEFANO ISCHIA TRENTO La scuola trentina si trentinizza e alza ...

14/06/2004
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il manifesto

Il precario della scuola trentina vale doppio
Polemiche sul "premio" proposto dall'assessore all'istruzione. Graduatorie stravolte
STEFANO ISCHIA
TRENTO
La scuola trentina si trentinizza e alza un muro contro gli insegnanti "esterni". Punteggio doppio ai docenti che insegnano nella provincia autonoma: questa la delibera proposta dall'assessore all'istruzione della provincia di Trento, che in quanto autonoma ha competenza diretta in materia. L'assessore Tiziano Salvaterra, della Margherita, ha prospettato alla giunta di recepire il confuso decreto legge sulle graduatorie permanenti e di dargli una precisa impronta trentina "di sostegno solo agli insegnanti trentini - ha detto - e non a quelli che vengono da fuori provincia per accedere ai nostri posti di ruolo". Manca ancora un parere giuridico ma venerdì prossimo la giunta di centrosinistra (senza il Prc) porterà in approvazione la proposta. Il grimaldello per esasperare il localismo è dato dalla definizione di "scuole di montagna" che nel decreto nazionale è equivoco ma secondo l'interpretazione corrente riguarda tutti gli istituti scolastici situati sopra i 600 metri di livello sul mare (e per i quali è previsto punteggio doppio in quanto considerati disagiati): in Trentino verrebbe esteso anche sotto tale quota, in modo da comprendere tutte le scuole, anche quelle del capoluogo Trento, di Rovereto e di Riva del Garda. La proposta dell'assessore prevede, dunque, che per i docenti che insegnano o hanno insegnato in qualsiasi scuola del Trentino sia previsto punteggio doppio rispetto a chi insegna o ha insegnato in altre scuole del resto d'Italia. Le graduatorie dei docenti precari per l'assegnazione dell'incarico annuale o dei ruoli verranno quindi rifatte tenendo conto dei nuovi criteri. La proposta è sostenuta anche dai consiglieri Ds. Secondo la diessina Margherita Cogo, vicepresidente della Provincia, chi insegna in zone particolarmente svantaggiate per le comunicazioni, i trasporti e la possibilità di alloggio va sostenuto. Verdi e Prc appaiono favorevoli. Critiche durissime da parte dei sindacati della scuola, che valutano la proposta illegittima e politicamente impraticabile. I dirigenti scolastici parlano di forzatura e di provvedimento che alimenta la separazione. Il responsabile scuola dei Ds, Nino Di Gennaro, ha bocciato la delibera ricordando che la norma di attuazione sulla scuola prevede che la mobilità degli insegnanti vada preservata in entrata e in uscita, "altrimenti il Trentino si chiude". In ogni modo la proposta di Salvaterra penalizza i precari e rimette in subbuglio le graduatorie soprattutto perché è retroattiva e limita l'apertura a docenti di altre realtà territoriali che "così tanto - ha detto Flavio Ceol della Cgil - hanno contribuito alla qualità del sistema scolastico trentino. Il decreto nazionale è confuso e porta in ogni modo a discriminazioni". "La mia non è una difesa del trentinismo né una chiusura verso l'esterno", si è giustificato Salvaterra. Ma al suo disegno di legge plaude il partito autonomista trentino tirolese. Ed esulta la Lega.