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Manifesto: In piazza il 14 novembre

il prossimo 14 novembre l'università e la ricerca italiana sciopererà contro il decreto legge Gelmini e l'intenzione annunciata del ministro dell'Istruzione di mettere mano a una riforma del sistema universitario e i tagli alla ricerca.

16/10/2008
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il manifesto

Era nell'aria ed ora è ufficiale: il prossimo 14 novembre l'università e la ricerca italiana sciopererà contro il decreto legge Gelmini e l'intenzione annunciata del ministro dell'Istruzione di mettere mano a una riforma del sistema universitario e i tagli alla ricerca. La giornata di protesta (che coinvolgerà anche i conservatori e che si aggiunge a quella del 30 ottobre per la scuola) è stata decisa dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil di categoria per ribadire un "no" deciso alla riforma Gelmini e per protestare contro i tagli al settore e le norme che bloccano la stabilizzazione dei precari degli enti di ricerca. «Sarà il culmine di una grande fase di mobilitazione sociale - spiega Domenico Papaleo, segretario generale Slc-Cgil - che vedrà unite tutte le sigle sindacali (almeno dieci, ndr) per difendere i tagli indiscriminati che il Governo vuole applicare ad università, ricerca e conservatori». Soltanto negli enti pubblici di ricerca sono oltre 10.000 i precari e, in moltissimi casi - ricordano i sindacati - svolgono funzioni essenziali alla sopravvivenza e al lavoro degli enti stessi. Della loro sorte parla anche una delle più autorevoli riviste scientifiche Nature, che nel numero in edicola da oggi spiega: «I circa 2.000 ricercatori precari costituiscono l'ossatura delle istituzioni di ricerca italiane» ma adesso «potrebbero lasciare tutti insieme la ricerca pubblica».