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Manifesto: La mensa della scuola è sempre più salata

I genitori contro gli aumenti di Milano Ristorazione

15/05/2009
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il manifesto

Mariangela Maturi
Igenitori dei bambini delle scuole materne ed elementari di Milano sono infuriati: la sorpresa nell'uovo di Pasqua è un aumento del 30% delle rette della refezione scolastica per i figli a partire dal prossimo anno. Il Comune si è ben guardato dall'avvisare le famiglie, e ha mandato direttamente il conto a casa con l'iscrizione alle mense di Milano Ristorazione, colosso del settore che fornisce circa 90mila pasti al giorno di cui, sorpresa, il Comune è proprietario al 100%. L'assessore alla salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi Di Chiavenna, tenta di giustificare goffamente la cosa: «il Comune distribuisce circa 90 mila pasti al giorno pur avendo nei confronti delle famiglie che non pagano, in maggioranza extracomunitarie, crediti di fatto inesigibili per 7 milioni di euro». Gira e girira la colpa è sempre degli stranieri. Ovviamente, l'assessore non contempla il dettaglio che i non residenti, fossero pure sul lastrico, sono costretti a pagare il massimo della cifra. E la retta, per facilitare le famiglie in tempo di crisi, è pure aumentata. Se qualche genitore chiedesse se all'aumento corrisponderà una maggior qualità del servizio, cascherebbe proprio male: i soldi non si trasformeranno in prelibatezze per i bambini. Consoliamoci. Milano Ristorazione e il Comune snocciolano grandi cifre su come le famiglie indigenti dal prossimo anno si troveranno la retta delle mense azzerata. Solo che le famiglie con un reddito annuo inferiore a 2000 euro sono davvero poche. Sono invece moltissime quelle nelle fasce più alte, dai 12mila euro annui in su. Per loro, un aumento di centocinquanta o duecento euro all'anno per far mangiare i proprio figli, che già ora si lamentano spesso del servizio. I genitori di Retescuole, Chiedoasilo e tante altre associazioni del mondo della scuola sono insorti. Il Coordinamento mense ha preparato una petizione on line (www.firmiamo.it/noaumenti2009) che in pochi giorni ha superato le 500 firme. Fabio Dotti, uno dei creatori della petizione, racconta com'è andata: «Ci sembra solo una manovra contro le famiglie per raccogliere soldi. In primo luogo il Comune non ci ha fatto sapere niente degli aumenti. I moduli per l'iscrizione dei nostri figli alla mensa ci sono stati recapitati direttamente da Milano Ristorazione tra il 23 e il 27 aprile, con obbligo di restituzione per il 30 aprile. Tre giorni per compilare il modulo Isee e consegnarlo. Ora hanno prorogato la consegna al 30 maggio, ma se chiami i centri fiscali per fare l'Isee, l'appuntamento te lo danno a luglio. Se non presenti il reddito, paghi la cifra massima. Come si fa?». In così poco tempo, è difficile anche organizzare una protesta contro gli aumenti. In più, recita la petizione dei genitori, «alla richiesta dell'aumento delle quote contributive non corrisponde un miglioramento della qualità del servizio erogato. E in questo momento di forte crisi, invece di sostenerle, l'Ammministrazione comunale scarica gran parte del costo del servizio sulle famiglie. Il Comune di Milano, pertanto, attua politiche diametralmente opposte a quelle dei paesi europei». E mentre prosegue la battaglia contro gli aumenti delle rette, continuano anche la lotta delle scodellatrici delle mense (6mila addetti «stagionali» che non godono degli ammortizzatori sociali che spettano alla loro categoria), le proteste contro la riforma Gelmini e quelle contro gli edifici scolastici che cadono a pezzi. «Io ho quattro figli - precisa Fabio Dotti - dal prossimo anno pagherei 200 euro in meno. Ma non mi interessa, non sopporto una presa di posizione del genere dal Comune. Siamo stufi di subire, e basta». Parole sante.