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Manifesto-Le lobby senza argomenti

OPEN SOURCE Le lobby senza argomenti FRANCO CARLINI GABRIELE DE PALMA Ese fosse la volta buona che gli europei hanno deciso di non seguire a pochi anni distanza le regole dettate dagli Stati uni...

07/07/2005
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il manifesto

OPEN SOURCE
Le lobby senza argomenti
FRANCO CARLINI
GABRIELE DE PALMA
Ese fosse la volta buona che gli europei hanno deciso di non seguire a pochi anni distanza le regole dettate dagli Stati uniti? E se fosse questo il caso in cui una commissione ha affrontato un tema delicato come la brevettabilità del software con una qualche competenza e senza troppo subire le azioni di lobby dei maggiori produttori di software? Anche se si trattasse solo di un rinvio prima di una nuova formulazione della direttiva comunitaria - ma ci sono elementi per credere che il no europeo sia definitivo - la notizia della bocciatura della proposta di brevettabilità del software è lieta ed è rappresentativa di un non allineamento che potrebbe avere implicazioni nell'immediato futuro. La direttiva era giunta infatti sul tavolo della Commissione europea per mano proprio di quelle grandi aziende di software americani, rappresentate dalla Business Software Alliance (Bsa) e risponde a un disegno strategico messo in atto dal governo Usa per esportare la propria visione della proprietà intellettuale. Del software e dei contenuti "artistici". In sintesi per gli Stati uniti si tratta di difendere la propria posizione dominante in questo importante settore dell'economia, e le vie per l'imposizione della loro idea di capitalismo passano attraverso diversi canali: il Wto (e i correlati Trips) e gli accordi bilaterali con paesi che non hanno molto potere contrattuale. Laddove il gioco non riesce né a livello multilaterale né bilaterale, come in questo caso, si cerca di far prevalere le proprie posizioni argomentandole. Il problema principale, nelle argomentazioni dei sostenitori della brevettabilità all'americana (il software in Europa è tutelato dal copyright, "come un romanzo", e non da un brevetto, come scrive Stallman, vedi la lettera pubblicata qui sotto) è che negli Usa il sistema sta mostrando tutte le sue lacune. I vantaggi nella brevettazione selvaggia non solo del software ma anche dei modelli di business, sono decisamente inferiori rispetto al danno procurato alla crescita collettiva e in fin dei conti anche a quelle aziende che ritenevano la brevettabilità per loro profittevole. Le molte distorsioni derivate da un tale assetto normativo hanno portato oltre a veri e propri mostri (noto ai più l'esempio di Amazon e del brevetto sul one-click) anche a situazioni al limite del paradossale in cui piccole società che hanno depositato brevetti su applicazioni molto diffuse ricattano tutti coloro che vogliono utilizzarle, grandi gruppi inclusi, con un evidente danno per lo sviluppo. Insomma per ammissione di larga parte dell'opinione pubblica Usa il loro modo di concepire i brevetti risulta essere più un freno che un'iniezione di carburante per la nuova economia e aumenta il lavoro degli studi legali, non dei reparti di ricerca e sviluppo.

Probabilmente, oltre alla mobilitazione di informati e influenti nel dibattito comunitario, ha giocato un ruolo importante nella bocciatura di tale visione della proprietà intellettuale anche una divergenza di interessi tra Unione europea e Stati uniti, perché se è vero che il sistema scricchiola oltreoceano, è anche vero che adeguandosi alle loro regole, almeno nei primi anni, i produttori europei di software avrebbero dovuto pagare parecchi denari in licenze. In attesa magari di importare qualche anno dopo gli aggiustamenti legislativi del caso.

Lascia invece più di una perplessità lo squilibrio tra la difesa della proprietà intellettuale relativa ai software e ai modelli di business e quella relativa alle produzioni artistiche, musica e video. Nonostante la fetta di economia che gira intorno al software sia notevolmente maggiore di quella legata ai contenuti, sono i secondi (che si presentino come Ifpi, Riaa, Mpaa o i come domestici Fimi) ad agire in modo più repressivo, come se fossero supportati da poteri e numeri più forti. O forse semplicemente alzano di più la voce perché hanno argomentazioni più fragili. In fondo un software è utile almeno quanto una canzone. E per questo oggi è una giornata lieta.