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Manifesto: Ma in Italia 10 mila istituti sono a rischio

SICUREZZA Denunce di Legambiente e Cgil

23/11/2008
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il manifesto

Stefano Milani
Quella dello studente diciottenne del liceo Darwin di Rivoli è una morte annunciata? Sfogliando l'ultimo rapporto di Legambiente, sullo stato di salute degli edifici scolastici italiani, sembrerebbe proprio di sì. E in particolare sono le scuole piemontesi ad essere tra le più insicure dello Stivale. Secondo l'indagine condotta su 412 istituti della regione quasi la metà (il 47,7%) risulta costruito prima del 1974. E uno su quattro risale addirittura a prima del 1940. In Piemonte, poi, buona parte delle strutture scolastiche (41,4%) ha sede all'interno di edifici storici, i più carenti per quanto riguarda le norme di sicurezza. E tra questi c'è proprio quello che dal 1970 ospita il liceo scientifico Darwin di Rivoli.
Ma anche uscendo dai confini piemontesi c'è poco da stare allegri. In Italia sono oltre 10.000 le scuole che dovrebbero essere sottoposte a urgenti interventi di manutenzione perché prive di certificati che attestano le norme più basilari, a partire da quello di agibilità statica. Anche perché molti edifici (52,82%) sono stati costruiti prima del 1974, anno in cui fu promossa la legge 62 contenente provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. Carta straccia visto che attualmente tre su quattro si trovano in zona ad alto rischio di terremoto.
Edifici vecchi: appena il 6,26% sono stati costruiti in tempi recenti, dal 1990 al 2006, e resiste un 4,49% che risale addirittura all'Ottocento se non prima. Meno della metà (47,11%) ha goduto di qualche intervento di cura straordinaria negli ultimi 5 anni, e il 23,62% necessiterebbe subito di interventi. Senza contare le palestre, che spesso sono un optional, una scuola su tre ne è completamente sprovvista. Le strutture scolastiche che possiedono il certificato di agibilità statica (in Piemonte non ce l'ha il 62% degli istituti) sono poco più del 50%, quelle che hanno il certificato igienico-sanitario sono il 71,14% e di prevenzione incendi appena il 52,19%, anche se il dato è in miglioramento rispetto agli anni passati. Alta è anche la percentuale di scuole che si trovano vicino ad antenne cellulari ad alta emissione, ad aree industriali (7,93%), a fonti di inquinamento acustico (2,63%) e a distributori di benzina (2,22%).
«Sono numerose ancora - sostiene il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - le scuole italiane che non raggiungono gli standard minimi di sicurezza, prive dei certificati di agibilità statica o di prevenzione degli incendi, ospitate in strutture inadatte, nate per altri usi e mai modificate, oppure come in questo caso, alloggiate in strutture vecchissime». Per far sì che tragedie del genere non possano ripetersi «è necessario - conclude Cogliati Dezza - completare l'unico strumento utile a fotografare la qualità edilizia degli istituti: l'anagrafe degli edifici scolastici avviata nel 1996 e mai conclusa». E' infatti un bollettino di guerra quello sulle cifre di ragazzi e bambini che, ogni anno, si fanno male a scuola per mancanza di sicurezza: sono ben 90.478 gli studenti che, solo lo scorso anno, hanno riportato ferite e contusioni in incidenti avvenuti tra i banchi di scuola.
Dura la reazione della Cgil. «Questo tragico episodio - dice Igor Piotto, segretario federazione lavoratori della conoscenza Flc Cgil Torino - conferma ulteriormente la necessità di investire maggiormente nel sistema scolastico, a partire dagli aspetti infrastrutturali e della sicurezza». Dunque, conclude il sindacalista, «anziché ridurre le risorse stanziate per la scuola bisogna invertire la tendenza e tornare a investire quanto necessario per rendere possibile la modernizzazione degli edifici». Ma ad alzare la voce sono anche i diretti interessati. «E' uno scandalo morire a scuola nel 2008», denuncia la Rete degli studenti che chiede al governo di intervenire «subito per reinvestire almeno un miliardo di euro sottratti alla scuola nella finanziaria di luglio per un piano straordinario di messa in sicurezza e di rinnovamento degli edifici scolastici».