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Manifesto-Moratti diserta, gli universitari occupano

Moratti diserta, gli universitari occupano Il ministro dà forfait all'inaugurazione dell'anno accademico alla Bocconi. A sorpresa Dario Fo parla al corteo degli studenti che poi decidono di occupar...

29/10/2005
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il manifesto

Moratti diserta, gli universitari occupano
Il ministro dà forfait all'inaugurazione dell'anno accademico alla Bocconi. A sorpresa Dario Fo parla al corteo degli studenti che poi decidono di occupare alcune aule della Statale
GIORGIO SALVETTI
MILANO
Buongiorno. Dopo 15 anni di sonnolenta sopportazione, anche gli studenti universitari milanesi sono riusciti a farsi sentire. Dopo una giornata di mobilitazione hanno occupato alcune aule della Statale. Questa volta per smuovere le acque è bastato l'annuncio che Letizia Moratti sarebbe venuta ad inaugurare l'anno accademico alla Bocconi. Il ministro all'ultimo momento ha deciso di non farsi vedere nella città che potrebbe diventare la "sua" Milano, ma gli studenti alla Bocconi ci sono andati ugualmente per dire due no: alle sue riforme e alla sua candidatura a sindaco di Milano. Al posto del ministro si è presentato a sorpresa Dario Fo, novello candidato alle primarie che dovranno dirimere gli angoscianti dilemmi del centro sinistra alla ricerca di un candidato che non c'è. Il premio nobel ha concesso un cameo, un'appassionata arringa in nome della cultura. Nell'aula magna della Bocconi, intanto, la cerimonia veniva interrota da un imprevisto: una ragazza ha preso preso il microfono per chiedere di "Demorattizzare la zona", poi tutti si sono diretti in corteo alla Statale. Arrivati in via Festa del Perdono gli studenti hanno deciso di occupare qualche aula per il ponte festivo per discutere, organizzare gruppi di lavoro e soundsystem.

C'è un po' di confusione ma è un buon segno, vuol dire che la mobilitazione è spontanea. Ieri c'erano anche i disobbedienti e i Collettivi studenteschi delle superiori, ma la manifestazione è organizzata da un gruppo che si autodefinisce "Studenti universitari in protesta", senza troppe sigle. Si tratta di un centinaio di ragazzi di tutti gli atenei, una goccia nel deserto se si pensa che solo gli studenti della Statale sono più di 90 mila, ancora troppo pochi e troppo diversi per poter parlare di movimento e pantere e sragionare di Sessantotto. Sono contro la Moratti per istinto, sanno di avere più dubbi che slogan, non sanno bene quali obiettivi darsi ma non vogliono restare zitti. "Siamo stufi - dice Virginia, di Giurisprudenza - qui siamo meno politicamente intruppati ma se ci muoviamo anche a Milano vuol dire che c'è davvero qualcosa che non va: sia da studenti che da laureati, non sappiamo più dove sbattere la testa". Siete anche contro il 3+2 di Berlinguer? Risposta di getto: "Se qualcuno dice che è del vecchio ordinamento, rispondiamo: che culo!". I ricercatori? "Dicono che loro si danno da fare da anni mentre noi dormivamo, però oggi non c'erano, forse la loro condizione non gli permette di esporsi...". I prof? "Sembravano con noi, ma solo due ci hanno avvicinato, gli altri sono spariti".