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Manifesto-Oggi è toccato a noi, poi sarà la volta di altre scuole pubbliche di buon livello"

Oggi è toccato a noi, poi sarà la volta di altre scuole pubbliche di buon livello" I. VA. Giuseppe Panuccio è - da circa vent'anni - insegnante di tedesco all'indirizzo linguistico del Virgilio; ...

02/10/2003
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il manifesto

Oggi è toccato a noi, poi sarà la volta di altre scuole pubbliche di buon livello"
I. VA.
Giuseppe Panuccio è - da circa vent'anni - insegnante di tedesco all'indirizzo linguistico del Virgilio; fa parte del consiglio d'istituto e si occupa delle attività creative del liceo romano.

Professore, è stato detto che la scuola era, in qualche modo, a conoscenza di ciò che stava per accadere.

E' assolutamente falso. Noi siamo stati colti di sorpresa di fronte alla stampa dell'altro ieri che - dal Corsera a Repubblica - dava grande risalto a questa operazione di polizia.

Pare di cogliere una vena polemica nelle sue parole...

Se invece del Virgilio l'operazione fosse stata condotta all'istituto professionale di Santa Maria Capua Vetere, lei crede che ci sarebbe stata la stessa risonanza mediatica?

Insomma, la scuola sapeva oppure no?

Fino a ieri sera noi non sapevamo nenache i nomi degli studenti indagati. L'operazione è partita da una denuncia presentata nell'aprile scorso, poi l'indagine è andata avanti e si è detto che la scuola stessa era coinvolta: una vera e propeia operazione d'intelligence - così l'hanno definita - con tanto di microcamere, falsi operai e sedicenti bidelli. Tutto questo è falso: nessuno di noi sapeva niente. La scuola non ne è mai stata informata.

Nemmeno, come si è detto, la preside?

No. E il nostro consiglio d'istituto - riunitosi ieri - ha epresso, infatti, rammarico per questa denigratoria campagna di stampa. Ha inoltre respinto le accuse di coinvolgimento del capo di istituto e di qualsiasi altro componente della scuola nell'azione investigativa.

Ma perché proprio il Virgilio?

Questa volta è toccata al Virgilio, poi toccherà al Mamiani e poi al Tasso: tutte scuole storiche che hanno una collocazione antiautoritaria e assurgono ancora a simbolo di una scuola pubblica di buon livello. Si tratta di luoghi che, nonostante le difficoltà dei tempi, mantengono tutta la loro dinamicità e che non intendono farsi piegare: il Virgilio continuerà ad alimentare quel clima di apertura e tolleranza che lo caratterizza tenendo alta la qualità dell'offerta didattica e formativa. I nostri ragazzi - e noi con loro - non gradiscono nessun atteggiamento repressivo. Da qualsiasi parte esso venga.

E' dunque la scuola pubblica al centro dell'offensiva congiunta di governo e polizia?

Senz'altro c'è un accanimento di tipo politico nei confronti della scuola pubblica che i fatti dell'altro giorno non fanno che confermare. Quella condotta al Virgilio, d'altronde, sembra una vera operazione apripista al ddl sulle droghe: serve a creare un clima di disprezzo per la scuola statale nella quale - si vuole far intendere - qualsiasi perversione può essere consumata. Ora, noi siamo una scuola che negli ultimi 5/6 anni ha raddoppiato il numero degli studenti. Secondo lei, esiste un genitore disposto a iscrivere i propri figli in una scuola dove si spaccia la droga?

Quale sarà la risposta degli studenti del Virgilio?

Posso solo dirle che ieri gli studenti si sono riuniti in collettivo - ed erano tanti - per preparare la manifestazione di sabato.