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Manifesto-Per Moratti una giornata senza Letizia

TRENTO Per Moratti una giornata senza Letizia Il ministro contestato all'inaugurazione di un liceo privato cattolico. La polizia carica Questore sotto accusa La carica quando il ministro era già a...

27/01/2004
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il manifesto

TRENTO
Per Moratti una giornata senza Letizia
Il ministro contestato all'inaugurazione di un liceo privato cattolico. La polizia carica
Questore sotto accusa La carica quando il ministro era già andato via. Una ragazza rimane ferita, il Prc chiede le dimissioni del questore
PAOLA BONATELLI
La giornata anti-Letizia - ieri la ministra Moratti inaugurava a Trento il liceo (privato) Arcivescovile lussuosamente ristrutturato col 70% di fondi pubblici - è iniziata festosamente ed è finita malamente, con una ragazza all'ospedale e la richiesta di dimissioni per il questore del capoluogo. La mattina un corteo con più di mille studenti medi e universitari si è riversato nelle vie del centro al suono di due sound-system, protestando con slogan, cartelli e striscioni contro la riforma e il finanziamento alle scuole private. Va detto che gli studenti trentini sulla questione sono particolarmente sensibili, visto che proprio su di loro si sta sperimentando un protocollo d'intesa tra Ministero e Provincia autonoma di Trento, firmato nel 2002, che di fatto ha anticipato l'esecrata riforma. Tanto che i partecipanti al corteo, arrivati davanti al commissariato del Governo (qui così si chiama la prefettura), hanno pensato bene di lanciare qualche chilometro di carta igienica all'indirizzo delle politiche (e dei politici come il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai) governative sulla scuola. Nel pomeriggio erano programmati due blocchi all'esterno del liceo Arcivescovile, dove la Moratti doveva intervenire: a sud, all'ingresso di via Giusti, il blocco Cgil, insegnanti e genitori, a nord, su via Endrici, il blocco studenti e disobbedienti. Mentre i dimostranti del blocco sud, tra slogan e bandiere, bloccavano il traffico e, all'arrivo della ministra, gettavano a terra centinaia di agende scolastiche "Una scuola per crescere", mandate a tutte le scuole italiane a spese del ministero della pubblica istruzione (l'automobile della Moratti ha dovuto passarci sopra per imboccare l'entrata), i manifestanti del lato nord rivolgevano verso il palazzo dell'Arcivescovile tutte le loro "bocche" sonore, accompagnando la musica con un fitto lancio di uova piene di vernice e monetine. Gli spruzzi di vernice hanno colorato i muri dell'Arcivescovile, su cui sventola la bandiera vaticana, e anche la divisa di qualche poliziotto.

Gli studenti sono poi confluiti nella palestra dell'adiacente liceo Leonardo Da Vinci, scuola pubblica che cade a pezzi, per un'assemblea: "La Moratti se n'era già andata - racconta Donatello Baldo, del collettivo "Tana libera tutti" di Trento - eravamo in assemblea quando veniamo avvisati che la polizia sta caricando. Risaliamo via Endrici e ci bloccano due cordoni di agenti in tenuta antisommossa, dall'altra parte ci sono cariche in corso, intravediamo una ventina di ragazzi giovanissimi, sedici, diciassette anni. Non riusciamo ad avvicinarci, ci dicono che una ragazza è stata portata in ospedale con il braccio fratturato in due punti. Arriva il questore, baldanzoso, e ci apostrofa dicendo "Voi avete umiliato i miei uomini con la vernice, questa è la conseguenza". La carica in realtà è stata del tutto gratuita, la Moratti stava già andando all'aeroporto, pare che siano scattati prima i carabinieri, che avevano fermato un ragazzo per l'identificazione e lo tenevano prono a terra, poi è partita anche la polizia. Ora - conclude - siamo alla Tana a chiedere le dimissioni del questore. Questa è stata una vendetta, come se avessero voluto sporcare una giornata di lotta vissuta dagli studenti in maniera gioiosa, determinata e matura". A chiedere le dimissioni, nell'affollata conferenza stampa tenuta in serata, anche Rifondazione comunista con il consigliere provinciale Agostino Catalano, che presenterà un'interrogazione sulla gestione dell'ordine pubblico durante la giornata di protesta. Previste interrogazioni anche a livello nazionale.


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