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Manifesto: Più alunni meno maestri con la "riforma" Gelmini

Toscana: Verso una protesta unitaria di scuola e partiti di centrosinistra

17/07/2009
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il manifesto

Riccardo Chiari
Tagli, tagli, tagli. Al di là dei provvedimenti di immagine - il ritorno dei voti, il cinque in condotta, ecc - è questo il nocciolo duro della "riforma" della scuola firmata da Mariastella Gelmini a nome del governo Berlusconi. "Da quest'anno in Toscana avremo settemila bambini in più e 1700 insegnanti in meno - segnala puntuale l'assessore Gianfranco Simoncini - allo stesso tempo avremo 30 scuole materne, necessarie, che invece non saranno concesse". Parole che non temono smentita. Dette nel corso del convegno "Una scuola senza insegnanti una scuola senza futuro: garantire il lavoro per un vero diritto allo studio", organizzato nell'auditorium del Consiglio regionale da tutti i partiti che sostengono la giunta di Claudio Martini, da Rifondazione al Pd passando per Pdci, Sd, Verdi e Ps. Con ospite d'onore il Tavolo regionale per la difesa della scuola statale, animato da Corrado Mauceri. Poi con altri ospiti importanti come i sindacati, dalla confederale Flc-Cgil ai Cobas scuola. Soprattutto con i comitati genitoriinsegnanti, che si sono battuti come leoni nel corso dell'ultimo anno scolastico, sia per denunciare i progetti governativi che per studiare contromisure pratiche. Se l'assessore Simoncini è puntuale nello spiegare lo stato delle cose, altrattanto fa l'avvocato Mauceri nell'indicare l'obiettivo della protesta: "Bloccare i licenziamenti dei precari, e imporre un radicale ripensamento sulle politiche scolastiche del governo. Non si tratta di obiettivi irrealizzabili, perché la ministra Gelmini finora ha proceduto in modo a dir poco arrogante, violando le stesse leggi che dovrebbe applicare, fra l'altro ignorando i pareri della Conferenza unificata e del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. Insomma Gelmini è andata avanti con decisioni illegali, quindi la sua riforma si può fermare, come ha confermato anche un nostro recentissimo, vittorioso ricorso al Tar". Più diplomatico ma sulla stessa linea Simoncini, che guarda con preoccupazione soprattutto alla scuola dell'infanzia: "Stiamo cercando di ottenere una modifica degli orientamenti nazionali. Per questo abbiamo fatto ricorso alla corte Costituzionale, che ci ha dato ragione per quanto riguarda il ridimensionamento, confermando che la competenza sulla programmazione scolastica è delle Regioni. Ma guarda caso, alla vigilia delle sentenza arriva una circolare del ministero che elude il problema. Dicendo in sostanza che, dal momento che la scuola dell'infanzia non è obbligatoria, non si ritiene che la presenza di domande in esubero debba determinare un aumento delle sezioni". A tirare le somme Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione in Consiglio regionale: "Con questa iniziativa vogliamo mettere le basi per una iniziativa unitaria con tutto il mondo della scuola, da fare a settembre. Fino a oggi la riforma Gelmini è andata avanti di prepotenza. Ma si può bloccare e va bloccata, perché il ridimensionamento degli insegnanti mentre aumentano gli alunni, e l'attacco al tempo pieno, vogliono dire che il governo vede la scuola e i giovani solo come un costo". Non per caso, tutti i gruppi consiliari di centrosinistra ricordano: "Senza una buona scuola pubblica non c'è futuro per il paese. E i provvedimenti del governo, non solo sbagliati ma anche illegittimi, ne minano le fondamenta. Con pesanti ripercussioni sulla qualità del servizio agli studenti e alle loro famiglie. E con un attacco al mondo del lavoro della scuola che deve avere al più presto una risposta adeguata".