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Manifesto: Riforma in parlamento, e fuori le proteste

L'OTTOBRE CALDO

05/10/2008
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il manifesto

Il decreto Gelmini-Tremonti n. 137 è in discussione da lunedì alla camera dei deputati per la conversione in legge. Com'è noto, il provvedimento tra le altre cose reintroduce il voto in condotta vincolante e il maestro unico alle elementari. Il ministro non si arrende
«Una volta la sinistra si batteva per la pace nel mondo, contro la guerra nel Vietnam, ora le è rimasto il maestro unico». La ministra dell'Istruzione Maria Stella Gelmini prova a scherzare di fronte alle proteste («A Trastevere - sede del ministero, ndr - dicono che ci sono sempre state») ma conferma che «nonostante gli insulti» la riforma continuerà. «Che si crei allarmismo ingiustificato tra le famiglie per una battaglia contro la Gelmini è una vergogna», aggiunge credendo, bontà sua, che «alcune riforme», come quella proposta da Valentina Aprea sul reclutamento degli insegnanti e le scuole di formazione «debbano passare dal parlamento». DOMANI SIT IN ALLA CAMERA
Continuano le mobilitazioni contro la riforma. Lunedì 6 sarà il turno del coordinamento «no al maestro unico» che ha organizzato un sit-in sotto il Parlamento in occasione della votazione del provvedimento della Gelmini. Il 10 e l'11 sarà invece il turno degli studenti che, salvo accordi dell'ultima ora, manifesteranno separati. Venerdì toccherà all'Unione degli Studenti che ha preparato per questa data manifestazioni in settanta città. L'11 bisserà invece il coordinamento dei collettivi che ha deciso di «portare» la questione della scuola dentro il corteo della sinistra contro il governo. IL 17 MANIFESTANO I COBAS
Il 17 ottobre sciopero generale indetto da Cobas, Cub e Sdl. Corteo nazionale a Roma da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni (concentramento alle 10). I sindacati di base chiedono aumenti per salari e pensioni, un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi, la difesa della pensione pubblica, rilancio del contratto nazionale, difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all'istruzione, abolizione delle leggi Treu e 30, continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale, lotta al razzismo. allarme unesco
Nel mondo mancano almeno 18 milioni di insegnanti per permettere ai 75 milioni di bambini in età scolastica - 35 milioni dei quali solo in Africa - e che non vanno a scuola, di frequentare una classe entro il 2015. In occasione della Giornata mondiale degli insegnanti che sarà celebrata domani è l'Unesco a lanciare l'allarme. L'istruzione elementare per tutti è uno degli otto obiettivi del millennio fissati dall' Onu per il 2015 anche se in meno di dieci anni la cifra di bambini che non vanno a scuola si è abbassata da 103 milioni a 75 milioni e in Africa il tasso di scolarizzazione è salito negli ultimi anni dal 56 al 70%.