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Manifesto-Sciopero Pubblico Impiego-Podda (Cgil) spiega le richieste al governo

GLI STATALI Per noi l'inflazione è 12% Podda (Cgil) spiega le richieste al governo P. A. "Quello di domani è l'ottavo sciopero generale del pubblico impiego in due anni e mezzo di governo Berlus...

20/05/2004
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il manifesto

GLI STATALI
Per noi l'inflazione è 12%
Podda (Cgil) spiega le richieste al governo
P. A.
"Quello di domani è l'ottavo sciopero generale del pubblico impiego in due anni e mezzo di governo Berlusconi. E' la prova del malessere che cresce tra i lavoratori pubblici, ma anche di una sorta di accanimento del governo contro tutta la pubblica amministrazione". Carlo Podda, segretario generale del sindacato della funzione pubblica della Cgil, spiega così i motivi dello sciopero e il contesto in cui si colloca.

Podda, qual è dunque il significato più politico dello sciopero generale dei pubblici?

Se devo sintetizzare, posso usare lo slogan della giornata di domani: contratto, diritti, democrazia. Noi partiamo dal contratto che deve essere rinnovato per porre più in generale la questione della qualità del servizio pubblico. La prima considerazione da fare è molto semplice: lo Stato è in questo momento il datore di lavoro che usa maggiormente il lavoro precario. Di tutti i dipendenti, infatti, il 10% è precario, o ha contratti tipo cococo, a tempo, flessibili. Stiamo parlando di almeno 200 mila persone che lavorano in questo modo in tutti i comparti del pubblico impiego. E' un dato molto significativo che ci fa riflettere: scopriamo che i diritti non vengono rispettati proprio nel luogo demandato a garantire i diritti.

Che cosa intendi con l'espressione "luogo demandato"?

E' nella pubblica amministrazione che si producono tutti i servizi relativi al welfare, alle pensioni, alla scuola, alla sanità. Se si deprime il lavoro pubblico, si mette in atto nello stesso tempo un attacco al sistema dei diritti. Per questo noi vediamo molto legata la battaglia per il contratto e per la difesa dei diritti dei lavoratori alla battaglia più generale per la difesa dei diritti di tutti, dalla scuola alle pensioni, passando ovviamente per il fisco.

Per quanto riguarda il conflitto in corso sembra che ci siano distanze troppo forti tre le vostre richieste e quello che l'amministrazione potrebbe concedere. Quali sono le cifre?

Noi chiediamo un aumento dell'8% delle retribuzioni dei pubblici dipendenti, lavoratori che hanno un reddito medio annuo lordo di 25 mila euro. Questo reddito viene speso nei settori di base: alimentazione, scuola, sanità, casa, tutti settori dove l'inflazione ha galoppato maggiormente. Se vogliamo calcolare una media di inflazione in questi quattro settori di spesa siamo al 12%, altro che al 2,6%. Così, visto che l'80% della spesa dei dipendenti pubblici è in questi settori su di loro incompe un'inflazione a due cifre. Noi chiediamo l'8%, ovvero 150 euro alla fine del biennio. Anche l'Eurisco e altri centri di ricerca hanno parlato di un'inflazione all'11,8%. Ma le nostre non sono solo richieste di aumenti. Ci stiamo battendo per la qualità del lavoro e contro quel fenomeno della precarizzazione che non riguarda più solo il settore privato.