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Manifesto-Scuola a pezzi. Unione all'attacco

Scuola a pezzi. Unione all'attacco "Cancelleremo la riforma Moratti". In quattro anni di governo solo 120 milioni in più all'istruzione CINZIA GUBBINI ROMA Un'"operazione verità", avviata propr...

22/06/2005
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il manifesto

Scuola a pezzi. Unione all'attacco
"Cancelleremo la riforma Moratti". In quattro anni di governo solo 120 milioni in più all'istruzione
CINZIA GUBBINI
ROMA
Un'"operazione verità", avviata proprio alla fine dell'anno scolastico "perché non è nostra intenzione fare polemiche strumentali". L'Unione affonda il coltello su uno dei terreni più difficili per la Casa delle Libertà: la scuola, quel vasto universo ormai in rotta con il duo Berlusconi-Moratti. Il perché non è difficile da capire, basta scorrere i dati messi insieme dai sindacati confederali e affidati ai parlamentari dell'Unione "affinché condividano le esigenze rappresentate e prendano impegni in parlamento, anche alla luce della prossima finanziaria". Ma l'Unione non vuole solo candidarsi a portavoce delle preoccupazioni dei sindacati. Promette di poter "voltare pagina", a partire dalla cancellazione della "riforma Moratti". Ieri, almeno, sembravano tutti d'accordo: deputati e senatori dei Ds, della Margherita, dei Verdi, di Rifondazione, dello Sdi, del Pdci. Tutti riuniti per presentare al paese lo sfascio di quattro anni di "direzione" Moratti "e a partire dai numeri, perché è davvero ora di fare un consuntivo".

Il bilancio è in rosso. L'indagine dei sindacati dimostra che l'incremento di finanziamenti in questi cinque anni è servito per pagare il contratto collettivo nazionale. Per il resto, e cioè per un investimento serio e di rilancio della scuola sono rimasti gli spiccioli, cioè 120 milioni di euro. "Non bastano neanche per il recupero del tasso di inflazione", osserva Acciarini.

Altrove, il piatto piange: i tagli alla legge 440 per l'ampliamento dell'offerta formativa sfiorano il 22%, mentre gli insegnanti di sostegno non crescono proporzionalmente al maggiore inserimento di alunni con handicap nelle scuole. E per quelli che vengono inseriti negli organici, i contratti di lavoro sono sempre più spesso a tempo determinato. "D'altronde il numero dei precari è aumentato vertiginosamente in rapporto al numero complessivo dei docenti", rileva Alba Sasso dei Ds: se i docenti a tempo indeterminato sono circa 707 mila per tutti gli ordini di scuola, quelli con contratti a tempo determinato sono 154 mila.

Intanto, gli iscritti aumentano e per il prossimo anno scolstico di prevedono 20 mila pensionamenti. Lo scorso anno è già stato un disastro: i direttori regionali hanno dovuto autorizzare la formazione di 1.227 classi in più e 3.424 posti di insegnamento per consentire alla scuola di funzionare. Insegnanti che arrivano a anno scolastico avviato, e che scompaiono l'anno successivo. Storie che studenti e genitori conoscono benissimo. "Questa è una scuola che lancia un messaggio di sfiducia agli studenti: cosa devono imparare da un sistema che precarizza i loro insegnanti?", chiede la deputata di Rifondazione Titti De Simone. La scuola, annuiscono tutti, è stata tartassata, demoralizzata, svilita. Bergonzi del Pdci ricorda che alle prove di maturità che si aprono oggi si presenteranno più di 15 mila privatisti, contro i 189 del 2001 come simbolo estremo di una scuola che ha perso il suo ruolo.

Eredità difficile "ma come dice spesso Prodi parlando di scuola, è ora di voltare pagina". Il riferimento al leader della coalizione viene significamente da Albertina Soliani della Margherita. La senatrice si limita a indicare alcune linee guida: rispristinare il confronto con le autonomie regionali, investire sulla scuola dell'autonomia, investire maggiori risorse. Ma il punto politico, come è noto, è un altro: tutti d'accordo ad abrogare in toto la riforma? Ieri, nessuno sembrava avere dubbi. "Perché le riforme vanno condivise con il mondo della scuola, ed è quello che faremo", dice il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana. Parole da annotare, a futura memoria.