Manifesto: «Scuola antifascista, sarà per questo che è nel mirino?»
Napoli
NAPOLI
«Eravamo all'uscita da scuola e i miei colleghi hanno visto sei ragazzi aggredire il nostro allievo». A raccontare è Maria Rosaria Idolo, vicepreside del Margherita di Savoia, liceo linguistico, scientifico, delle Scienze sociali e Socio-Psico-Pedagogico di salita Pontecorvo, a Napoli, dove martedì è stato aggredito Francesco Traetta. Una scuola considerata tradizionalmente di sinistra, dove si tiene un corso serale per studenti lavoratori che possono prendere la licenza in Scienze Sociali. «Per fortuna stavano uscendo anche i colleghi, che si erano trattenuti all'interno dell'istituto, sono stati loro a dare i primi soccorsi e portare il ragazzo all'ospedale». Un pestaggio violento sotto gli occhi del corpo docente e di ragazzini spaventati, non ancora maggiorenni, in puro stile squadrista, ad opera di gente tra i venticinque e i trent'anni. Tra loro, è stato riconosciuto il portavoce di Casa Pound e membro della formazione universitaria di destra Blocco studentesco, Giuseppe Savuto. L'unico per ora indagato per l'accaduto.
Una scuola di sinistra e aperta agli stranieri. Sono questi, secondo lei, i motivi dell'aggressione?
Esattamente non posso dirlo, saranno le indagini a stabilirlo. Però fa pensare il fatto che da poco avevamo ospitato un partigiano in occasione dell'anniversario delle Quattro giornate di Napoli. Abbiamo tenuto una conferenza con gli studenti molto partecipata. Poi Francesco è un ragazzo che partecipa attivamente alle manifestazioni antifasciste, anche in questo caso ce n'era stata recentemente una. Questi possono essere sicuramente dei motivi che hanno reso lui riconoscibile, esposto a un attacco, magari riconosciuto attraverso delle fotografie. Quello che so è che è dovuta intervenire la custode per sottrarlo alla ferocia degli aggressori. Aveva il viso ferito e una costola rotta, la prognosi di trenta giorni parla da sola.
Quali sono state le iniziative della scuola dopo il pestaggio?
Abbiamo fatto un comunicato ufficiale dopo il consiglio di istituto dove condanniamo quanto è successo. Molti docenti e genitori di alunni hanno aderito alla fiaccolata di stasera (ieri, ndr) in solidarietà con il nostro allievo ferito. Da parte nostra nessuna tolleranza per questo tipo di attacchi, d'altronde l'atmosfera a scuola è sempre stata serena perché l'indirizzo dell'istituto nel suo complesso è quello antifascista e democratico. E continuiamo a chiedere alle forze dell'ordine un miglior impegno a difesa dei nostri allievi, soprattutto quelli dei corsi serali. Non vorremmo essere oggetto di altri attacchi.
Un liceo dove si insegna la pluralità nella convivenza, senza fare differenze tra soggetti di differenti provenienze sociali e culturali
Certo, infatti teniamo molto ai corsi serali. Ragazzi napoletani ma anche molti stranieri si immatricolano sempre più spesso per ottenere il diploma. Oltre un centinaio di alunni iscritti. In passato siamo arrivati anche a dieci classi con differenti indirizzi, come il magistrale e lo scientifico, ma le riforme ci hanno costretti a un accorpamento. Oggi i tagli ci hanno tagliato le gambe, così siamo arrivati a una sola classe, una quinta, e quelli di terza e quarta in attesa di conoscere il loro futuro. La regione si è detta disponibile a inviare i fondi stanziati per i precari storici ma il provveditorato non ci ha ancora autorizzato. E quindi la situazione rimane bloccata.