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Manifesto-Scuola, sgombero con botte

Scuola, sgombero con botte A Roma studenti occupano il liceo Manara. La polizia usa la violenza CI. GU. ROMA La prima occupazione dell'anno delle scuole romane si è conclusa con uno sgombero ma...

23/11/2004
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il manifesto

Scuola, sgombero con botte
A Roma studenti occupano il liceo Manara. La polizia usa la violenza
CI. GU.
ROMA
La prima occupazione dell'anno delle scuole romane si è conclusa con uno sgombero manesco e 35 studenti identificati. E' successo ieri pomeriggio al liceo classico Manara, nel quartiere di Monteverde. L'occupazione era già nell'aria da una settimana: dopo lo sciopero del 15 le scuole superiori si stanno organizzando per protestare contro il decreto sul "secondo ciclo" della riforma Moratti, che dovrebbe essere approvato entro marzo. Ma gli studenti del liceo Manara contestavano anche i metodi del loro preside, Caprerelli. Di lui gli studenti occupanti dicono peste e corna "è un autoritario", la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura dell'aula autogestita dai ragazzi: "Piano piano sta chiudendo tutti i nostri spazi". Insomma, occupazione. Decisa ieri mattina in un'assemblea. "A votare a favore saranno state duecento persone, ma dentro ci siamo ritrovati in cento", racconta una studentessa. Il preside ha subito chiarito che non aveva nessuna intenzione di tollerare l'occupazione della scuola "e pensare che abbiamo anche proposto la linea del dialogo: se ci fate occupare per quattro o cinque giorni, poi ci autosgomberiamo". Niente da fare. Per questo, raccontano ancora gli studenti, è stato deciso di alzare "barricate": banchi contro le porte, e contro le finestre. La polizia arriva sin dalla mattina, ma l'impensabile succede il pomeriggio. La versione degli agenti è che gli studenti avrebbero iniziato a rompere vetri. La versione degli studenti è che solo un vetro è stato rotto, ma perché la polizia li stava a sua volta rompendo per entrare nella scuola, e una studentessa cercando di frapporre un banco ha fatto andare in frantumi la vetrata di una finestra.

Alla fine i poliziotti sono entrati da una porta del piano superiore, e quello che raccontano gli studenti è preoccupante: "Ci hanno detto che avevamo 30 secondi per andarcene. Scaduti i quali si sono messi a correre verso di noi. Hanno tolto a un mio amico un casco e lo hanno dato sul ginocchio di una ragazza. Allo stesso ragazzo hanno messo un pezzo dell'antenna di una ricetrasmittente in bocca e hanno detto "E adesso che fai?". Ma noi non abbiamo risposto alle provocazioni". Gli agenti contestano agli studenti di aver creato danni gravi: vetri rotti e distributori di bevande manomesse. "Ma non è vero - ribattono gli studenti - a rompere i vetri sono stati loro". "Ritengo che questi sistemi siano inaccettabili", ha commentato il consigliere del Prc Salvatore Bonadonna, accorso ieri sul posto dopo essere stato avvertito dagli studenti "Sempreribelli" dei Giovani comunisti. Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata del Prc Titti De Simone, secondo cui c'è lo zampino del governo, che teme di dover fare i conti con la protesta degli studenti contro la riforma Moratti. Il deputato verde Paolo Cento ha presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri Pisanu e Moratti. Secondo Cento: "gli interventi della polizia all'interno deglle scuole vanno banditi".