Manifesto: Se questa è una scuola
All'istituto materno Madonna Assunta di Bagnoli si «studia» sotto squarci nel soffitto, i bagni perdono, le porte si aprono dalla parte sbagliata, gli infissi cadono a pezzi e il teatro è un cumulo di rottami. Nessuno fa niente e l'anno scolastico slitta
Adriana Pollice
NAPOLI
Incatenati da oltre dieci giorni alla decima municipalità di Bagnoli, ultimo quartiere di Napoli prima di Pozzuoli. Sono le famiglie degli alunni della scuola materna ed elementare Madonna Assunta, lottano perché la loro esperienza di istituto modello non venga cancellata per coprire sprechi, frodi e una catena di incomprensioni, di cui fanno le spese i circa cinquecento bambini, di cui 39 disabili, che ancora attendono di cominciare il nuovo anno scolastico. L'edificio, un parallelepipedo beige a pochi passi dall'ex stabilimento Ilva, era stato sottoposto a lavori di adeguamento e messa in sicurezza, cominciati nel 2003 e terminati nel 2007, 600mila euro il costo finale, grazie a circa 200mila euro di varianti la cui utilità suscita molti sospetti. Ad aggiudicarsi l'appalto la ditta Corleone di Quarto, in provincia di Napoli. Secondo molti nel quartiere, l'impresa da circa vent'anni agisce quasi in regime di monopoli nella zona, a sottoscrivere che l'opera è stata svolta a regola d'arte il geometra del comune, Antonio Dati. Tutto è perfetto, quindi, però i bambini studiano sotto squarci nel soffitto da cui si vede il tubo della fecale, i bagni perdono, le porte si aprono dalla parte sbagliata, gli infissi cadono a pezzi e il teatro è un cumulo di rottami, da cui un'estate spariscono i costosi pannelli fonoassorbenti. L'ascensore nel cortile, poi, è un monumento allo sfascio, costruito senza zincature a due passi dal mare, ha resistito a salsedine e pioggia lo spazio di una settimana. Risultato, i bambini disabili arrivano in aula a forza di braccia.
Diversi direttori avviano indagini, nel 2007 l'ultimo, commissionato dalla preside Marcella Raucci, snocciola una lunga serie di «non conforme»: dai pavimenti alle porte, pareti, bagni, scale, finestre, impianto elettrico. Inviato agli organi competenti ma, questa volta, anche alla Procura della Repubblica. Da allora le pressioni sulle famiglie e sulla scuola aumentano, la vicenda sarebbe stato meglio risolverla senza tanto clamore, ma al Madonna Assunta da questo orecchio non vogliono sentire, si tratta di legalità, diritti fondamentali e spreco di denaro pubblico, tutte cose non negoziabili.
Così occupano la municipalità: il centro sociale Iskra fa animazione ai bambini, mentre i genitori si incatenano a turno al parlamentino a forma di esedra, i ragazzi dell'Onda danno una mano con le notti mentre i nonni, spesso ex caschi gialli dell'Ilva, arrivano di giorno, quando i genitori dei piccoli alunni vanno a lavoro. «Domenica - raccontano - abbiamo montato la parabola per guardare Genoa-Napoli, sono arrivati anche i ragazzi di Bagnoli. Jeans griffati e mutande Dolce&Gabbana a vista, seduti accanto a quelli del movimento. Se ci vediamo la partita occupiamo con voi, ci hanno detto. Alla fine eravamo in duecento».
Ad aprile scorso una squadra del comune è arrivata all'improvviso e, con un vero e proprio blitz, ha buttato giù la controsoffittatura perché perdeva: «Qualsiasi idraulico sa che basta riparare i tubi - racconta Costanza Boccardi, presidente del Consiglio di Circolo -. Quello che volevano, secondo molti, era chiudere la scuola per provare a cancellare le prove dei lavori fatti male». Da allora gli alunni sono dispersi, costretti ai doppi turni in differenti strutture. Sabato primo agosto arriva un gruppo e prova a occupare l'edificio. Le famiglie si attivano: «Le istituzioni ci hanno risposto: se ne parla lunedì. La Digos aveva avuto l'ordine di non intervenire, ci hanno detto in confidenza - racconta ancora Costanza -. Sono dovuta intervenire io a fotografarli per farli andare via. Quando siamo entrati abbiamo scoperto che avevano cominciato a sfasciare tutto, un comportamento strano per chi cerca un posto dove vivere».
Intanto la denuncia procede, affidata alla settima sezione «Sicurezza sul lavoro». Il pm Valeria Gonzales a maggio prescrive una serie di adeguamenti, da effettuare per il primo settembre 2009, e multa di 2.400 euro l'architetto Maurizio Perna, dirigente del servizio di manutenzione urbana della X Municipalità, poi destinato ad altro incarico, per non aver eliminato le numerose irregolarità rilevate circa la vivibilità del plesso scolastico, in palese violazione del decreto legislativo 81/2008, in attesa di girare la pratica alla sezione competente per i reati relativi allo spreco di denaro pubblico.
Neanche questo basta a fare chiarezza. Dopo il terremoto de L'Aquila, con l'avvio della mappatura delle scuole italiane, al comune di Napoli il Madonna Assunta risulta a rischio crollo, nonostante lo stesso edificio ospiti un istituto superiore, di competenza provinciale, e un cral per i quali nessuno chiede lo sgombero, «anzi a noi risulta che gli esami sui solai abbiamo dato buon esito. In quanto poi al rischio sismico, dovrebbero chiudere tutti gli edifici costruiti prima della nuova normativa», spiegano i genitori dei bambini. Tutti preoccupati che gli alunni vengano mandati in altri edifici, magari in quartieri lontani, in modo che la struttura possa cambiare destinazione d'uso, ennesima speculazione in un quartiere dove i costi delle abitazioni lievitano di anno in anno.
«Nei lavori effettuati dalla ditta Corleone ci sono molte anomalie, molte cose non vanno anche a livello della Municipalità - concorda il presidente della commissione scuola del comune di Napoli, Alessandro Fucito - e la stessa amministrazione all'inizio non ha compreso bene i confini del problema, spostando l'attenzione sul rischio sismico, che in questa caso non c'entra». Venerdì prossimo si riunirà la commissione, invitate tutte le parti in causa per risolvere la questione: «Per quanto mi riguarda - prosegue Fucito - nessun cambio di destinazione d'uso dell'edificio è ipotizzabile, sono già disponibili sei milioni di euro di provenienza regionale per provvedere agli interventi necessari al Madonna Assunta e in un'altra ventina di scuole. Intanto si dovranno trovare altri plessi dove mandare i ragazzi a studiare, per tempi breve e nello stesso quartiere».