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Manifesto-Temi di maturità o beni-rifugio?

ARTICOLO Temi di maturità o beni-rifugio? MASSIMO RAFFAELI Non così schematiche da poterle chiamare banali e però abbastanza generiche da poterle definire risapute, sottotraccia persino edific...

23/06/2005
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il manifesto

ARTICOLO
Temi di maturità o beni-rifugio?
MASSIMO RAFFAELI
Non così schematiche da poterle chiamare banali e però abbastanza generiche da poterle definire risapute, sottotraccia persino edificanti: così a una prima occhiata, coi loro nove fogli a stampa, si presentano le tracce relative alla prima prova dell'esame di stato. Il ministro Moratti si è astenuto da quanto si preventivava nel segno del trash (l'Embrione, il Feto, il Papa vecchio o nuovo) e si è affidato invece alla stabilità di parole-chiave tutte pensabili con la maiuscola ed agibili alla stregua di beni-rifugio: le parole della Verità, della Libertà, della Natura, della Scienza, insieme con la metafora perpetua del Viaggio e il progetto semisecolare dell'Europa Unita. Citazioni e materiali per la tipologia B (saggio breve o articolo di giornale) dicono di una ricchezza di apporti e di punti di vista che privilegia la complessità culturale mentre esclude posizioni di antagonismo ideale, certo ritenute impresentabili: l'idea stessa che si dia conflitto e che in ogni epoca esista una battaglia delle idee viene ignorata dalla tracce; voci dell'antico e del moderno qui si alternano come fossero invitate ad una assise di liberali impeccabili e rigorosamente bypartisan. Emblematico è il caso della traccia intitolata Catastrofi naturali: la scienza dell'uomo di fronte all'imponderabile della Natura!, con tanto di punto esclamativo: i supporti sono a firma di Platone, Goethe, René Thom, persino Gian Enrico Rusconi, ma è escluso d'acchito Giacomo Leopardi, cioè il filosofo che con più originalità ha ragionato sul rapporto Ragione/Natura .
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maggiore studioso, Sebastiano Timpanaro): il materialismo dell'ateo Leopardi è stato evidentemente ritenuto inadatto alle anime dei candidati, figurarsi il marxismo di Timpanaro. Più facile assortire citazioni sulla metafora del Viaggio, nella cui traccia si riscontrano positive new entry (il buon vecchio Mario Soldati ma anche Eraldo Affinati, che magari avrà letto se stesso aprendo la busta dei temi nel Professionale di Roma dove insegna) e vi si legge una pagina sulle virtù del mappamondo di Pietro Citati, col suo stile inconfondibile, prolisso e un poco brodoso; il brano si intitola Le guide delle meraviglie ("La Repubblica" del 28 dicembre 2004) e ha tutta l'aria di essere stato scritto per la promozione diretta o indiretta delle Guide turistiche che fanno da accessorio a quel prolifico giornale: incredibile, o, come oggi si dice, imperdibile. Leggermente sfuocata (in quanto retrocessa alle dinamiche d'origine, poco note agli studenti) la proposta concernente l'unificazione europea, decisamente più generici i temi tradizionali: uno sul rapporto Usa/Europa, l'altro su Albert Einstein dove sono mescolati tuttavia i tratti psicologico-biografici e problemi d'ordine epistemologico. Caso a parte la tipologia A, relativa all'analisi testuale del XVII del Paradiso, il canto di Cacciaguida. Ora, escluso forse (forse) il Liceo classico, in quale altro istituto si è oggi in grado di preparare con un minimo di serietà una prova del genere, che richiede anzitutto competenze d'ordine linguistico-stilistico? Con ogni probabilità, e con le debite eccezioni, in nessuno. Né sei ore basterebbero, per un esercizio come questo, proposto à la manière de Contini, neanche a Stefano Agosti, il campione dei nostri strutturalisti. Però Agosti non è più un ragazzo, a suo tempo avrà svolto il tema tradizionale e dunque ignora i prodigi dell'attuale, e sedicente nuovo, esame di stato. (massimo raffaeli)