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Manifesto-Tra i banchi vince l'amicizia

Tra i banchi vince l'amicizia Dopo tanta attesa, finalemente esce Montale ma il tema più gettonato è quello sull'amicizia. Guccini tra le fonti citate. A ruota l'Unione europea e il principio di l...

17/06/2004
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il manifesto

Tra i banchi vince l'amicizia
Dopo tanta attesa, finalemente esce Montale ma il tema più gettonato è quello sull'amicizia. Guccini tra le fonti citate. A ruota l'Unione europea e il principio di legalità
IAIA VANTAGGIATO
Liberté, fraternité, egalité. Sembra quasi essersi ispirata ai sacri valori della Rivoluzione francese la commissione che quest'anno ha elaborato le tracce per la prima prova scritta dell'esame di stato. A parte l'analisi di un testo di Montale - la traccia più attesa, quella che da giorni campeggiava sui sondaggi telematici e che, infine, è uscita - hanno spopolato per lo più i buoni sentimenti: dall'amicizia al principio di legalità, dalla costituzione europea a una riscoperta "necessità di pensiero". La traccia più gettonata? quella sull'amicizia, naturalmente, "tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell'arte": secondo il sondaggio on-line pubblicato dal sito studenti.it, l'avrebbe scelta il 26% degli studenti contro il 13% che avrebbe deciso di cimentarsi con la "Casa sul mare" del poeta ermetico genovese.

A supportare l'amato tema dell'amicizia - prêt-à-porter valido per tutte le stagioni della politica - nobili fonti: da "Le rime dantesche" al Verga di "Rosso Malpelo", da "La luna e i falò" di pavesiana memoria a "L'amico ritrovato" Fred Uhlman. Non manca - per quelli più dotati di artistiche sensibilità - l'"Autoritratto con un amico" di Raffaello. Ma a stupire - quanto ad intrepido azzardo ministeriale - è la citazione della "Canzone per Piero" tratta dall'album di Francesco Guccini del 1974, "Stanze di vita quotidiana". Non proprio un fulgido esempio di luminoso ottimismo per chi si appresta ad affrontare il primo esame importante della vita: "Mio vecchio amico di giorni e pensieri, tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: io appena giovane sono invecchiato tu forse giovane non sei stato mai".

E il primo ad ironizzare è proprio Guccini che - dopo aver chiamato l'amico Piero - commenta: "Ma chi è che sceglie i temi? Che vergogna e che imbarazzo: mi fa un certo effetto stare insieme a Dante e a Raffaello". Caro Francesco, così impari ad averci fatto sgolare per una vita cantando "Eskimo" tra le lacrime.

Scelte a dir poco inusuali caratterizzano anche le fonti utilizzate per la traccia "socio-economica": per riscoprire la "Necessità di `pensare'", si fa ricorso a Giulio Giorello e Remo Bodei, Mario Baudino e Merlau-Ponty. Ora, a parte quest'ultimo, le citazioni sono tratte solo e soltanto dalla stampa. Che la necessità di "pensare" vada - in questo periodo - troppo al passo con le pagine modaiole dei giornali? E che solo il 9% dei nostri maturandi - come indicano i sondaggi - se ne sia per fortuna lasciato sedurre?

A ristabilire l'ordine ci pensa la traccia concepita per coprire l'ambito storico-politico: al centro del tema d'attualità, la costituzione europea. I ragazzi qualche scherzetto europeista se l'aspettavano - nonostante l'astensionismo registrato nel corso delle elezioni dello scorso fine settimana - ma solo l'8% avrebbe deciso di affrontarne i nodi. Troppo tecnici per come sono stati impostati dalla commissione e poco attuali visto lo spazio esiguo guadagnato dal dibattito sull'Ue.

A battarli di misura (col 12%) gli studenti più attenti al trascorrere del tempo: quello della natura, della storia e della poesia. "Variazioni sul tempo" - recita la traccia tecnico-scientifica - e ad avvalorarne le diverse modulazioni sonore sono testi di Camilleri e Tabucchi, Braudel e Bevilacqua. "La storia - scrive quest'ultimo - comincia laddove finisce il tempo naturale, quello ciclico del ritorno degli eventi cosmici e naturali". Ci piacerebbe conoscerlo, questo 12% di coraggiosi eroi.

Ma il miglior esempio di buon governo - di questo buon governo, morattiano, berlusconiano e in nulla debitore ai raffinati affreschi senesi di Simone Martini - resta il tema di storia: quanto di più vago si possa concepire. "I due volti del Novecento". Sottotitolo, "Un secolo di grandi conquiste e di grandi tragedie". Sarà l'effetto dei nuovi programmi di storia - ridotti a digeribili pillole per astronauti - ma francamente se ne capisce poco. "E' una traccia priva di senso - commenta lo storico David Bidussa - per almeno due motivi: il primo, chi è il soggetto delle grandi conquiste? Il secondo, chi ha patito grandi tragedie?". Proviamo a rispondere almeno alla prima domanda: i malati di Aids, per esempio. Ma Bidussa non perdona: "In quali parti del globo e chi ha - veramente - ha tratto beneficio dalle nuove cure messe a punto? Non tutti i malati, evidentemente, stando alle statistiche mondiali. Non esiste un elenco condiviso sulle grandi conquiste e sulle grande tragedie del `900. Non esiste, in altri termini, un criterio valido per tutti. Una traccia di storia messa così è soltanto una inutile omelia". Che per fortuna ha recitato solo il 14% degli esaminandi. Al rimanente 12% non è rimasto altro che schierarsi col principio di legalità: e chissà se ha prevalso la par condicio. Un onesto 6 a 6 a favore o contro il conflitto di interessi.

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