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Manifesto-Tremonti affossa scuola e università

MANOVRA Tremonti affossa scuola e università Tagli al pubblico, sostegno alle private. A rischio 42 mila cattedre GIOVANNA FERRARA Scuola e università. Sono questi due dei "capitoli" sotto i q...

12/11/2005
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il manifesto

MANOVRA
Tremonti affossa scuola e università
Tagli al pubblico, sostegno alle private. A rischio 42 mila cattedre
GIOVANNA FERRARA
Scuola e università. Sono questi due dei "capitoli" sotto i quali il governo va in cerca di soldi per fronteggiare il varo della finanziaria 2006. E che, al contempo, risultano i destinatari di riforme che penalizzano l'istruzione attraverso la decurtazione dei fondi per la ricerca, la mortificazione del personale precario, la cancellazione di cattedre, le agevolazioni al sistema privato a discapito di quello pubblico. Enrico Panini, segretario della Cgil scuola stigmatizza la situazione relativa al maxi emendamento passato ieri al senato: "Non ci sono i fondi per il rinnovo contrattuale, vengono ridefiniti quelli per la contrattazione integrativa. Si prevede lo stanziamento di un bonus da 120 euro per chi iscrive i propri figli negli asili privati. E la situazione sembra destinata ad aggravarsi, visto che all'orizzonte sembrano esserci ulteriori tagli, che entreranno nella manovra con il passaggio alla camera". Sempre nel quadro di una disincentivazione del pubblico vanno ascritti poi i 157 milioni che serviranno a rifinanziare le leggi a sostegno delle scuole non statali. E a proposito di dati: il decreto approvato lo scorso 14 ottobre dal consiglio dei ministri mette a rischio, per effetto dei nuovi quadri orario degli otto licei, circa 42 mila cattedre. Dal calcolo sono esclusi gli istituti professionali, di competenza delle regioni che, intanto, sono destinatarie di tagli pari al 3,8 per cento.

Argomenti che i sindacati di categoria della Cgil, della Cisl e della Uil intendono rivendicare con la manifestazione indetta il 25 novembre nell'ambito dello sciopero generale "dedicato" alla finanziaria.

Per quanto riguarda l'università il maxi emendamento riduce di 400 milioni di euro le risorse e taglia del 15% i fondi per la ricerca di base. Senza eufemismi il presidente della conferenza dei rettori Piero Tosi traduce le cifre in effetti: "La finanziaria affossa l'università. Il testo approvato riduce il fondo di finanziamento ordinario, lascia a carico dei bilanci degli atenei gli oneri derivanti dagli adeguamenti stipendiali fissati dal governo per il personale docente, taglia ulteriormente il fondo per l'edilizia universitaria". Allo sconforto si è unita persino la Confindustria: "L'Italia sta rinunciando a investire sul proprio futuro".