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Manifesto: Tutti a Montecitorio domani in difesa di un bene comune

CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA

14/07/2010
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il manifesto

Gli 8 miliardi sottratti alla scuola dalla legge 133/08 si sono inesorabilmente tradotti in un drastico ridimensionamento dell'organico ed in un generale deterioramento della qualità dell'offerta formativa. Il panorama che ci troviamo di fronte è desolante: aule sovraffollate nella sistematica violazione delle basilari norme sulla sicurezza edilizia, mancata garanzia del tempo pieno, depauperamento dei fondi d'istituto e stato di permanente precarietà nel reclutamento degli insegnanti, a disdegno di ogni proclamato di principio di continuità didattica.
La riduzione delle risorse materiali ed umane e la paventata gestione aziendalistica e privatistica della scuola pubblica, non produce alcun miglioramento dell'«efficienza» del servizio ma determina la graduale e progressiva distruzione di questo che è un bene comune imprescindibile per lo sviluppo di una società civile.
Per questa ragione l'organizzazione del sit-in del 15 luglio ha coinvolto verticalmente l'intero mondo della scuola; coordinamenti di insegnanti, genitori e studenti hanno lavorato insieme alla stesura di una piattaforma programmatica condivisa e uniti hanno contribuito alla diffusione e pubblicizzazione dell'iniziativa che ha ricevuto l'adesione trasversale di molte associazioni ed organizzazioni anche politiche e sindacali.
Auspichiamo che le ragioni che animano la nostra protesta vengano riconosciute da tutti quei settori lavorativi che subiscono in questi mesi un pesante attacco ai propri diritti fondamentali, nel quadro della generale precarizzazione dei rapporti di lavoro. La scuola rappresenta, infatti, l'ideale punto di raccordo tra il mondo del lavoro e la possibilità, per le nuove generazioni, di ricevere una formazione culturale autonoma, critica e consapevole. Non ha alcun senso parlare di meritocrazia in assenza di criteri stabili e condivisi che garantiscano ad ogni cittadino il diritto di accedere ad un sistema formativo pubblico a prescindere dalla classe sociale di appartenenza. Il grado di sviluppo di un paese e la sua capacità di creare integrazione sociale dipendono strettamente dall'esistenza di un sistema di istruzione di qualità, gratuito, laico, democratico e fondato sulla libertà dell'insegnamento.
L'esistenza di un movimento autorganizzato, autonomo e trasversale dimostra come nella scuola esista ancora un corpo vivo in grado di reagire, di condividere saperi, di operare scelte e stabilire forme di mobilitazione al di là di ogni logica di appartenenza politica o sindacale. Di ciò persuasi, vorremmo che il 15 luglio fosse letto e vissuto come un trampolino di lancio per un autunno di lotte; da quest'azione vogliamo partire per l'avvio di una mobilitazione unitaria e vigorosa pari all'attacco subìto, ad apertura del prossimo anno scolastico.
* Coordinamento precari della scuola