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Manifesto-Università, la carica dei ricercatori

Università, la carica dei ricercatori La protesta che da settimane paralizza gli atenei si sposta nelle strade. Da Torino a Cosenza ieri è stato un coro di no alla riforma Moratti che taglia...

11/11/2004
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il manifesto

Università, la carica dei ricercatori
La protesta che da settimane paralizza gli atenei si sposta nelle strade. Da Torino a Cosenza ieri è stato un coro di no alla riforma Moratti che taglia i fondi e precarizza il lavoro dei docenti. E oggi a Roma mobilitazione nazionale
IAIA VANTAGGIATO
ROMA
Si estende a macchia di leopardo la mobilitazione nazionale contro il disegno di legge Moratti sull'università e contro la riforma dello stato giuridico dei docenti. La protesta - che coinvolge docenti, studenti e ricercatori e che da giorni minaccia di paralizzare l'attività degli atenei - si riversa ora nelle strade occupando incroci e marciapiedi con azioni simboliche e concerti, lezioni, dibattiti all'aperto e spettacoli di teatro di strada. Una mobilitazione dai modi inediti che, tuttavia, potrebbe riuscire a portare a casa persino dei risultati. Intervenendo a Siena di fronte ad una platea gremitissima, infatti, il presidente della Crui Piero Tosi ha lasciato intravvedere l'ipotesi di una parziale retromarcia da parte di Letizia Moratti. Nessuna notizia ufficiale, naturalmente, ma stando alle dichiarazioni di Tosi su alcuni punti cruciali il ministero sarebbe disposto a trattare. In particolare, verrebbero mantenuti il ruolo di ricercatore e la distinzione tra tempo pieno e tempo parziale nonché limitata la possibilità di contratti a tempo determinato "appaltati" ai privati.

Non che ci credano in molti.

Ieri, a Torino, professori e ricercatori della facoltà di veterinaria - dopo aver tenuto nei giorni scorsi lezione in pizzeria o presso la stazione ferroviaria di Porta Nuova - hanno deciso di improvvisarsi lavavetri e, armati di secchi e spugne, hanno protestato contro una riforma che li vede vittime eccellenti, relegandoli al ruolo di precari a vita. Oggi faranno lezione sui marciapiedi di Corso Francia mentre domani saranno i loro colleghi di medicina e farmacia a trasformarsi in lavavetri. Sempre a Torino, studenti e docenti hanno improvvisato ieri un corteo per i corridoi del Politecnico intonando cori contro la riforma e invocando il ritiro del ddl. A sostegno della "rivolta" torinese, anche il sindaco Sergio Chiamparino: "Questa legge depotenzia il ruolo dell'università pubblica come fattore di sviluppo, crescita e modernizzazione dell'industria". Viceversa, ha sottolineato Chiamparino, le richieste avanzate vanno nella "direzione di una università che lavora di più e che è al servizio della ricerca e della formazione.

Al coro delle proteste si unisce anche l'ateneo di Cagliari dove il coordinamento dei ricercatori insieme ai sindacati di categoria ha promosso per domani un'assemblea di docenti, personale e studenti per discutere dei "tagli sistematici ai fondi per l'università e la ricerca e di una riforma che intende precarizzare la docenza e sancire la serie B per gli atenei del Mezzogiorno". Ma a Cagliari ci si preoccupa anche dell'assegnazione a privati, cioè a liberi professionisti poco sensibili al richiamo della didattica, del 50% dei contratti di docenza.

Protesta no-logo, invece, a Macerata dove studenti e precari hanno distribuito gratuitamente cd e libri digitalizzati, file video e film masterizzati in proprio. Occupate anche quattro aule della facoltà di filosofia al termine di un corteo contro la riforma, il "caro sapere" e la precarizzazione del lavoro. Fuochi d'artificio anche a Salerno che per dire no all'odiato decreto ha scelto la musica. "Suoniamole alla Moratti" era infatti il titolo della manifestazione svoltasi ieri nell'ateneo salernitano grazie al coinvolgimento delle organizzazioni sindacali dell'Adi e delle associazioni studentesche.

Ma le critiche al ddl non vengono risparmiate neanche dai senati accademici dell'Aquila e di Cosenza. Il primo ha giudicato valide le rivendicazioni dei ricercatori universitari e decretato la sospensione delle lezioni di tutti i corsi di laurea per la giornata di oggi mentre a Cosenza sono stati promossi - per i primi di dicembre - due giorni di assemblea aperta a tutta la comunità universitaria.

E infine, una ventiquattrore nazionale di protesta a Trastevere, proprio nel cuore di Roma, dove verranno organizzati - a partire dalle 13 di oggi - concerti, giochi, spettacoli e dibattiti. L'iniziativa è stata promossa dalle principali organizzazioni sindacali e dall'associazione della docenza universitaria, dei precari e degli studenti. Ma sino alla 13 si studia: l'appuntamento è di fronte a palazzo Chigi per le "lezioni in piazza" organizzate da Roma Tre.