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Manifesto-Via Quaranta pugnalata alla schiena dal ministero

MILANO Via Quaranta pugnalata alla schiena dal ministero Ormai sembrava fatta, ma Roma ha bocciato ancora la scuola araba. Forza Italia gongola, il prefetto no LUCA FAZIO MILANO Il prefetto di Mi...

07/10/2005
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il manifesto

MILANO
Via Quaranta pugnalata alla schiena dal ministero
Ormai sembrava fatta, ma Roma ha bocciato ancora la scuola araba. Forza Italia gongola, il prefetto no
LUCA FAZIO
MILANO
Il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, visto che presto se li vedrà arrivare in delegazione, adesso dovrebbe cercare di spiegare chi e perché si ostina ad umiliare i genitori e i bambini della scuola araba di via Quaranta. A un mese dall'inizio dell'anno scolastico, dopo che una folla di personaggi più o meno credibili si sarebbe data da fare per cercare una soluzione, l'altra sera improvvisamente tutto è tornato come prima. Non c'è la scuola, non si intravede soluzione, anche se ormai la vicenda non fa più gola nemmeno alla destra più becera. Tranne che a Forza Italia, la destra becera ma in tailleur. Con un colpo di mano, proprio nel giorno in cui tutti erano pronti a festeggiare l'apertura della nuova scuola araba privata autorizzata in via Ariberto - prefetto compreso, lui aveva lavorato per uno spazio presso la Fondazione Mantegazza - qualcuno ha fatto di tutto per tornare al punto di partenza. Qualcuno che sta di casa al Ministero dell'Istruzione, e che può permettersi di dettare legge e stoppare qualunque tipo di iniziativa venga presa dai suoi sottoposti locali, che si chiamino Simini (assessore all'educazione di Palazzo Marino) o Dutto (direttore scolastico regionale). Non è improprio dunque dire che il ministro Moratti, o chi per lei, lascia colpevolmente senza scuola 391 bambini egiziani.

Ormai ne è passato di tempo e non fanno più presa gli altisonanti discorsi sull'integrazione e sulla laicità della scuola pubblica che sarebbe violata da una manciata di bambini che già parlano e studiano italiano. Si è stufato anche Magdi Allam. L'unico rimasto indietro è l'onorevole Mario Mauro, parlamentare europeo di Forza Italia: "Desta stupore la strana complicità creatasi tra ambienti della sinistra milanese e i dirigenti della madrassa affidata alla moschea di viale Jenner...". Peccato che la moschea è in via Quaranta e la sinistra milanese non abbia quasi aperto bocca (studenti compresi, che proprio oggi inaugurano la stagione dei cortei). E' sconsolata Marilena Adamo, consigliere comunale dei Ds: "Una città che si vuole europea non sa risolvere il problema di una minoranza tra le minoranze etniche e religiose che chiede di poter fare una scuola privata. Il centrodestra ha deciso di farne un caso simbolico in chiave elettorale, a nulla sono valsi gli appelli a gettare acqua sul fuoco invece che benzina, e a trovare soluzioni che, nel rigoroso rispetto della legge, fossero però anche rispettose dei desideri di quelle famiglie, peraltro tutelati dalla Costituzione". Come spiega Sandro Antoniazzi, coordinatore delle opposizioni a Palazzo Marino, ormai il problema non è la sede ma "la copertura istituzionale e politica". I genitori dei bambini, a questo punto davvero molto ragionevoli - provate solo a spostare una classe di bambini italiani da un corridoio all'altro e vedreste all'opera estremisti veri - oltre ad incontrare il prefetto, si faranno sentire anche al consolato egiziano. Per ora canta vittoria solo la piccola fanteria meneghina di Forza Italia. L'assessore Bruno Simini, che aveva firmato le carte per la regolarizzazione della scuola, e poi Tiziana Maiolo, l'assessore panzer-libertario che vuole rispondere "solo con la forza e la durezza" e invita le ragazze arabe a mostrare l'ombelico. Ma l'ordine di umiliare i bambini questa volta è arrivato da molto più in alto.