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Manofesto-Università-Il docente fantasma

docente fantasma Università, protesta dei professori a contratto: "Normative antiquate e niente fondi" IAIA VANTAGGIATO Tengono corsi ed esami, ricevono gli studenti e seguono le tesi di laurea....

05/11/2003
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il manifesto

docente fantasma
Università, protesta dei professori a contratto: "Normative antiquate e niente fondi"
IAIA VANTAGGIATO
Tengono corsi ed esami, ricevono gli studenti e seguono le tesi di laurea. Si chiamano "docenti a contratto" ma sono privi di qualsiasi copertura contrattuale e - quanto ai compensi loro dovuti - neanche a parlarne. Ennesime "anomalie" di un sistema universitario che ormai fa acqua da tutte le parti, i docenti a contratto della facoltà di scienze della comunicazione della Sapienza di Roma hanno costituito un coordinamento e redatto una lettera aperta in cui si chiede la revisione della normativa nazionale che li riguarda, un regolamento che ne definisca diritti e doveri e il pagamento dei compensi pattuiti per l'anno accademico 2002-2003. "La normativa - ci spiega Nicola Dusi, docente `a contratto' di semiotica - risale a un decreto del `98 e chiamava a ricoprire questo ruolo `professionisti esterni riconosciuti di alto valore professionale o, comunque, dotati di competenze specifiche', giornalisti, manager, capitani d'industria. Figure, insomma, alle quali bastava un compenso simbolico. Ma con la riforma del 3+2 i corsi si sono moltiplicati e come docenti a contratto sono stati chiamati anche studiosi provenienti da dottorati e postdottorati che utilizzano gli anni di attesa per un concorso rimanendo all'università e che all'università guardano come alla possibilità di un reddito integrativo se non unico".

La normativa ancora in vigore e di cui si chiede la revisione non preveda la stipula di alcun contratto se non che a corso ultimato. Sino allo scorso anno le cose sono andate più o meno così: un docente presentava domanda per un bando interno e veniva chiamato ad insegnare. Il suo corso - un modulo di 30 ore - finiva a dicembre. Con un po' di fortuna riusciva a svolgere un altro modulo - da dicembre a gennaio - per un totale di 60 ore, pari a 6mila euro lordi, 4mila al netto. Quindi un'attesa di circa sei mesi e poi la stipula del contratto: tempo due/tre mesi e i soldi arrivavano. Siamo nell'anno accademico 2002-2003.

"Sì - conferma Dusi - solo che questi soldi non sono mai arrivati. A maggio di quest'anno, la Sapienza ha comunicato alla nostra facoltà che mancavano i fondi oltre che le aule. E' per questo che il nostro preside, Domenico De Masi, ha deciso di sospendere le lezioni". Che però sono riprese due giorni fa. Qualcosa è cambiato? "Il 27 di ottobre, dopo un sit-in davanti al rettorato, abbiamo incontrato il prorettore e il direttore amministrativo della Sapienza. Ci hanno promesso di sbloccare l'affitto dei cinema necessari a sostituire la nostra sede e una sede adeguata per l'anno prossimo. Quanto ai compensi ci propongono di pagarci, per lo scorso anno, la metà di quanto pattuito, mille euro. Per l'anno in corso la proposta è di 940 euro lordi, 500 al netto". Quanto ai fondi - necessari a coprire le spese per pagare i professori a contratto, quelli di ruolo esterni alla facoltà dove pure tengono corsi, i ricercatori e tutti quei docenti che avevano assunto un cors in più per reggere l'impatto dei 15mila studenti di scienze della comunicazione - la cifra promessa per lo scorso anno è di 240mila euro: un terzo di quella richiesta. Per l'anno in corso si parla di 208mila euro. Ne erano stati chiesti 800mila.