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Mattino: Così cambierà l’esame di maturità

Via alla riforma dell’esame di maturità: commissioni miste e una prova tutta nuova

21/07/2006
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Il Mattino

ELENA ROMANAZZI Roma.

Via alla riforma dell’esame di maturità: commissioni miste e una prova tutta nuova. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, sta preparando il disegno di legge destinato a modificare l’attuale esame di Stato. Il ddl arriverà il prossimo 8 agosto in consiglio dei ministri ed ha come obiettivo principale dare più valore «all’esame della secondaria superiore». L’ufficio legislativo del ministero ci sta lavorando da tempo. Allo stato attuale non esiste un vero e proprio articolato, ma diverse ipotesi sulle quali si sta sondando il terreno con le parti coinvolte, a partire dai sindacati della scuola. Fioroni, ieri a Torino, parla di una riforma che «non sarà niente di eccezionale» e che toccherà solo la «composizione delle commissioni». Uno dei punti riguarda il ritorno alle commissioni d’esame esterne, come era prima della riforma Moratti. Una ipotesi questa ora tramontata per ragioni economiche. Le commissione tutte esterne costano, e costano molto. Quindi saranno miste, fatta da docenti esterni e interni alla scuola, più il presidente, rigorosamente esterno. L’esame di Stato in realtà potrebbe anche essere strutturato in modo diverso. Attualmente le prove sono tre: due scritte, decise dal ministero, e i quiz, su una materia, formulati dalle commissioni interna della scuola. Sarebbe questa la prova che potrebbe essere modificata. I tecnici del ministero, infatti, ipotizzano l’introduzione di un test di cultura generale, che abbia il compito di certificare le competenze acquisite nel ciclo della scuola secondaria superiore. Un test che sostituirebbe i quiz ed aumenterebbe il valore della prova d’esame, dal momento che sarebbe uguale su tutto il territorio nazionale. L’Invalsi dovrebbe preparare il test. Ma è ancora tutto da decidere. Sul tema c’è stato già un primo confronto con i sindacati della scuola che sarebbero favorevoli al ritorno delle commissioni esterne. I confederali avevano già salutato positivamente l’iniziativa del ministro Fioroni di effettuare controlli nelle scuole paritarie per verificare il regolare svolgimento degli esami di maturità. E ora valutano positivamente l’ipotesi della riforma, a partire dal ritorno delle commissioni esterne. Massimo Di Menna, della Uil, ritiene necessaria e indispensabile la riforma della maturità: «Le modifiche sono necessarie e devono tener conto di tre indicatori da noi fortemente richiesti: la commissione esterna, una prova di carattere nazionale che certifichi le competenze acquisite in modo strutturato, e un collegamento con il mondo dell’università». Quest’ultimo, aggiunge Di Menna, sarebbe utile per l’inserimento dei ragazzi nel livello formativo successivo: «Si potrebbe ipotizzare - spiega il leader della Uil scuola - la presenza in commissione di professore universitario». Anche il leader della Cgil Scuola, Enrico Panini, si dice favorevole all’ipotesi di riforma: «Il ritorno dei commissari esterni sarebbe molto positivo non solo nelle scuole private e paritarie, che devono essere monitorate, ma anche nelle scuole statali». Panini sottolinea che negli ultimi anni si sono moltiplicati i «diplomifici», scuole paritarie dove i ragazzi si rivolgono per riuscire con più facilità a ottenere il diploma di scuola secondaria superiore, un sistema che va frenato. Parere positivo all’ipotesi di riforma (la bozza del ddl non è stata ancora di fatto presentata ai sindacati) anche dalla Gilda. Per il nuovo coordinatore Rino Di Meglio «il ripristino della commissione esterna può garantire una maggiore serietà alla prova d’esame». I tempi per la modifica dell’esame non saranno brevi. E la riforma potrebbe scattare dall’anno scolastico 2007-2008