Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Mattino: I precari della scuola beffati dalla manovra

Mattino: I precari della scuola beffati dalla manovra

Su un dato tutti sono ormai d’accordo: la Finanziaria cambierà ancora nel suo passaggio a Palazzo Madama

22/11/2006
Decrease text size Increase text size
Il Mattino

ANTONIO TROISE Roma.

Su un dato tutti sono ormai d’accordo: la Finanziaria cambierà ancora nel suo passaggio a Palazzo Madama. I nodi da sciogliere non mancano: dalla sicurezza ai precari della scuola, dall’università al Fondo per le aree sotto-sviluppate. Insomma, un lungo elenco di settori sui quali l’Unione già sta studiando nuovi emendamenti. «Il Senato non prende a scatola chiusa il provvedimento approvato alla Camera», spiega senza mezzi termini il relatore di maggioranza, Gianfranco Morgando (Ulivo). Insomma, il cammino della manovra non si presenta per nulla in discesa. Oggi, la commissione Bilancio darà un parere preliminare sulle copertura prima del via libera che arriverà, probabilmente, domani. Poi si cominceranno ad esaminare gli articoli del provvedimento con una tabella di marcia piuttosto serrata: i lavori, ha ricordato il numero uno della commissione Bilancio, Enrico Morando, «dovranno essere chiusi entro un mese». Scuola. L’allarme è scattato subito dopo la lettura del maxi-emendamento che confermava la cancellazione dal 2010 delle cosiddette graduatorie permanenti. Una decisione che di fatto tiene con il fiato sospeso i 304mila supplenti iscritti nelle liste e che, se non verranno assorbiti nel giro di tre anni, si troveranno di fatto a ricominciare da zero. Il problema era stato in qualche maniera superato con un emendamento presentato dall’Ulivo e da Rifondazione Comunista che di fatto prevedeva il mantenimento degli elenchi. Una misura condivisa dal leader della Cgil, Guglielmo Epifani e sostenuta da larghi settori della maggioranza. Università. È un altro dei capitoli sui quali la maggioranza si è impegnata a intervenire per reperire nuove risorse. «Lo vedo anch’io che dovremmo andare a miliardi e non a milioni - spiega il ministro della Ricerca, Fabio Mussi, replicando alle critiche di Epifani - Ma bisogna tenere presente la situazione italiana dove c’è un’esigenza di risanamento del bilancio che vale per tutti». Lavoro. Il numero uno della Cgil sollecita anche alcune correzioni che riguardano i parasubordinati: «Bisogna ripristinare la garanzie in materia di malattia che sono state cancellate, i salari convenzionali per i lavoratori delle cooperative, i fondi per il trasporto locale». Richieste che il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, cercherà di far passare riproponendo alcuni degli emendamenti che non si sono arenati alla Camera. Successioni. Non è escluso che nella Finanziaria possano essere risolte alcune delle questioni ancora aperte del decreto fiscale. Come ad esempio quello della franchigia per le imposte di successione estesa anche al piccolo imprenditore che lascia l’azienda al figlio. Auto. A Palazzo Madama, infine, dovrebbero essere modificate anche le norme che hanno fatto lievitare i bolli per le auto inquinanti e quelle di grossa cilindrata. «Nessuna marcia indietro sui Suv, non vogliamo reintrodurre il super bollo - fa sapere il sottosegretario all’Economia, Alfiero Grandi - studiamo invece agevolazioni per le auto a metano, Gpl ed elettriche che dovrebbero avere lo stesso trattamento fiscale delle vetture euro 4 e 5». Verranno poi reintrodotti gli incentivi per la rottamazione