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Mattino-Il rinvio della sperimentazione accontenta proprio tutti

Il rinvio della sperimentazione accontenta proprio tutti. "Bisogna guardare con molta soddisfazione a quanto è accaduto oggi - sottolinea il ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia - è un b...

17/09/2005
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Il Mattino

Il rinvio della sperimentazione accontenta proprio tutti. "Bisogna guardare con molta soddisfazione a quanto è accaduto oggi - sottolinea il ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia - è un buongiorno per la scuola ma anche per le istituzioni". Per lui, l'esito della conferenza unificata è positivo sia perché con le Regioni si è riaperto un confronto tecnico e politico sul decreto, sia perché "si è potuti arrivare al miglioramento del testo con l'accoglimento da parte della Moratti di alcuni emendamenti". Lo slittamento al 2007 piace, ovviamente per ragioni diverse, ai sindacati. "È un successo delle Regioni - dicono Fulvio Fammoni ed Enrico Panini, rispettivamente segretario nazionale della Cgil e segretario generale della Flc - hanno bloccato un processo che potrebbe avere danni non facilmente e immediatamente reversibili, in particolare per i ragazzi delle fasce deboli". La Uil si rallegra che con il rinvio "si aprono le condizioni per una discussione vera" e per chiarire, come spiega il segretario generale Scuola Massimo Di Menna "gli aspetti di grande incertezza connessi alla riforma e le ricadute sul personale e il futuro degli istituti tecnici e professionali". Pessimista la Cisl, che, attraverso il segretario generale Scuola Francesco Crima, ritiene, nonostante il rinvio, non "emergano reali prospettive per la soluzione delle vere questioni di fondo". Sul fronte della politica, apprezzamenti "al risultato ottenuto dal ministro Moratti, che ha saputo condurre in porto il dialogo con le Regioni" arrivano dal responsabile scuola di An Giuseppe Valditara. Il Parlamento, sostiene, potrebbe essere in grado di "anticipare all'anno prossimo l'avvio della riforma". Un obiettivo che si pone anche Mario Mauro, responsabile scuola di Fi, che, stigmatizzando comunque l'opposizione delle Regioni come "ideologica", nota che se queste hanno scelto di dialogare con il governo "vuol dire che ad abolire la riforma è rimasto solo Bertinotti". Duri i toni del centrosinistra. "L'atteggiamento delle Regioni ha impedito l'ennesima scelta avventuristica che avrebbe gettato la scuola italiana nel caos e acuito l'incertezza delle famiglie", commenta il responsabile scuola dei Ds Andrea Ranieri. E di "bocciatura sonora" del ministro parla il verde Fiorello Cortiana, segretario della commissione istruzione di palazzo Madama. "Di fatto - spiega - la riforma reintroduce l'avviamento, legando le scelte degli studenti alle condizioni economiche della famiglia, ed è impraticabile".