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Mattino-LA POLEMICA

LA DENUNCIA LA POLEMICA DANIELA DE CRESCENZO Migliaia di bambini in aule a rischio, prive di scale antiincendio, di certificati di staticità, di uscite di sicurezza. Anche quest'anno scolastico,...

10/09/2004
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Il Mattino

LA DENUNCIA
LA POLEMICA
DANIELA DE CRESCENZO
Migliaia di bambini in aule a rischio, prive di scale antiincendio, di certificati di staticità, di uscite di sicurezza. Anche quest'anno scolastico, dunque, si annuncia pieno di incertezze, mentre ci sono ancora scuole che cominceranno tra doppi turni e rotazioni. Il telefono dell'ufficio edilizia del provveditorato agli studi in queste ore è bollente: i capi d'istituto segnalano inefficienze e difficoltà. E questo mentre ancora non sono complete le nomine e quindi gli allievi rischiano di non trovare i docenti in classe.
L'allarme parte dai sindacati confederali che denunciano: "la metà delle aule tra Napoli e Provincia non rispetta le norme richieste dalla legge 626". E, proprio nei giorni scorsi, è stato bocciato l'emendamento al decreto 136 sulla pubblica amministrazione che prorogava il termine del 31 dicembre 2004 per la messa a norma degli edifici scolastici. Sarebbe stato il terzo slittamento, davvero troppo. Risultato: se le scuole resteranno insicure dal primo gennaio i capi d'istituto rischiano di pagare salatissime multe. "Per questo i sindacati confederali sono pronti a lanciare una vertenza", spiega il segretario regionale del settore formazione della Cisl scuola, Ciro Di Francia. Sulla stessa linea il segretatrio regionale della Cgil-scuola, Franco Buccino: "Nella vertenza sugli organici che resta tuttora aperta abbiamo inserito anche la questione della sicurezza, Con la riduzione degli organici avremo classi sovraffollate in aule non a norma". "La situazione è la stessa di prima, anzi è peggiore di prima - incalza il segretario segretario generale della Cisl Scuola di Napoli e della Campania,Luigi Bifulco quasi il sessanta per cento degli edifici non è in regola con le norme sulla sicurezza, con gravi pericoli per l'incolumità del personale e degli alunni. E spesso anche i nuovi plessi non rispondono alle più elementari esigenze della didattica". E il capogruppo alla Regione dei Ds, Gaetano Cortese, scrive a Bottino per chiedergli di rafforzare il sio impegno per risolvere i tanti problemi postii dai sindacati.
Gli esempi di istituti in difficoltà certo non mancano. Partiamo da Napoli dove al 77° circolo di Ponticelli si comincerà con i doppi turni perchè non sono finiti i lavori a un piano dell'istituto. Stessa situazione all'elementare di Volla dove ci sono gli operai da due anni (fu giudicato inagibile a seguito dei controlli eseguiti all'indomani del sisma del Molise). L'intervento doveva essere ultimato ai primi di settembre, ma andrà avanti almeno fino a metà del mese di novembre. Si comincerà, dunque, con i doppi turni.
Una richiesta di altre sei aule viene dall'Ipia di Pozzuoli che, avendo incrementato numero di alunni, rischia rotazioni o doppi turni. A scuola di pomeriggio anche gli allievi del liceo scientifico di Pompei (di recentissima costruzione) che non potranno più usufruire del terzo piano della media Della Corte che non ha le scale antiincendio.
Secondo l'assessore provinciale all'Istruzione, Angela Cortese, su trecento edifici che ospitano scuole superiori sono 77 i cantieri ancora aperti per mettere a norma. 116 quelli da da avviare. Settantadue istituti hanno ancora sede in locali presi in fitto e questo complica non poco le cose perchè non è facile obbligare i proprietari a spendere soldi. In molti casi, poi, gli interventi sono impossibili perché si tratta di locali sistemati in condomini. "Per mettere a norma le scuole utilizzeremo gli avanzi di bilancio e i fondi disponibili per il prossimo anno - spiega la Cortese - Alle Asl presentermo il piano chiedendo di intervenire solo in casi di reale necessità. La cosa grave è che il ministero non ha speso un euro".
Secco l'assessore all'Educazione, Raffaele Porta: "Denuncio questo problema da anni, ho cercato in ogni modo di adeguare le scuole alle norme della 626 investendo centinaia di milioni di euro. Il Comune di Napoli negli ultimi tre anni ha superato i duecento milioni di euro di investimento in edilizia scolastica più di questo non si poteva fare senza ricevere un euro dal ministero competente. in ogni caso chiudere le scuole sarebbe una follia. Ma sono contrario anche a proroghe senza contestuali nuovi stanziamenti di fondi. ".