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Mattino/Napoli: Denuncia dei sindacati «Effetto Finanziaria tremila prof in meno»

APPELLO AL MINISTERO

30/01/2008
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Il Mattino

In Italia 1500 cattedre in meno, 3000 in Campania, 1550 tra Napoli e provincia. Lo annunciano i sindacati che stanno già organizzando la protesta. I tagli sono conseguenza della legge Finanziaria recentemente approvata e del previsto decremento della natalità. Un decremento che, ribadiscono i sindacati, è tutta da verificare come del resto l’entità della dispersione scolastica. «Il ministero ha deciso che in Campania le cattedre tagliate saranno 3000, il 30% del totale nazionale - sostiene Franco Buccino, segretario della Flc Cgil della Campania - Lo ha deciso nonostante le emergenze di ogni genere che attanagliano la nostra regione, i rifiuti, la malavita, il degrado di interi territori, e le speranze che vengono riposte nella scuola. Lo ha deciso nonostante la maglia nera alle nostre scuole in una recente classifica nazionale costruita con centinaia di parametri oggettivi, quantitativi e qualitativi. È un taglio spropositato anche rispetto alla prevista riduzione del numero degli alunni». E per il segretario generale della Cisl scuola di Napoli, Luigi Bifulco: «Siamo di fronte all’ennesima farsa che si sta consumando ai danni della scuola pubblica a Napoli. La città e la provincia avranno per effetto della finanziaria avranno 1500 docenti in meno a partire dal prossimo anno scolastico, di cui 1000 addirittura nella scuola primaria, senza alcuna motivazione logica, se non quella di favorire, attraverso il solito calcolo ragionieristico che il Ministero periodicamente realizza, l’istruzione privata». Già nel 2007 erano state soppresse mille cattedre sugli organici di fatto. I tagli avevano colpito soprattutto i progetti e i docenti di sostegno: era stato abolito, infatti, il rapporto uno a uno previsto negli anni precedenti. Una situazione contraddittoria, visto che nella scuola dell’infanzia gli alunni in lista d’attesa sono ancora 3120. Duro l’attacco dei sindacati al ministero: «Ma perché il governo non si preoccupa di eliminare i veri sprechi, anziché fare terra bruciata attorno alla scuola pubblica, che resta l’unica e l’ultima ancora per sperare in una società migliore di quella nella quale stiamo vivendo?», chiede Bifulco. E la Flc Cgil della Campania, dal canto suo, invita «tutte le organizzazioni sindacali della scuola, le rappresentanze sindacali unitarie, le scuole e quanti in esse lavorano, gli studenti e i cittadini a una grande mobilitazione e a iniziative di lotta costanti e clamorose a sostegno della scuola pubblica in Campania». d.d.c.