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Mattino- OPPOSIZIONI INSORGONO, CRITICI I SINDACATI

LE OPPOSIZIONI INSORGONO, CRITICI I SINDACATI Ds: licei solo per i ricchi per i poveri c'è la formazione Roma. N...

23/05/2004
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Il Mattino


LE OPPOSIZIONI INSORGONO, CRITICI I SINDACATI
Ds: licei solo per i ricchi
per i poveri c'è la formazione

Roma. Netto il giudizio dei sindacati. Lo schema del decreto sul diritto-dovere "è inaccettabile perchè cancella una grande conquista democratica come l'obbligo scolastico" afferma il segretario generale della Flc-Cgil Enrico Panini e il suo collega della Cisl, Francesco Scrima, definisce il provvedimento "carente, insufficiente e contraddittorio".
Sul fronte politico sono tante le prese di posizioni contrarie. "Con il decreto Moratti - osserva Andrea Ranieri della segreteria Ds - i figli dei ricchi frequenteranno i licei e quelli dei poveri verranno dirottati sulla formazione professionale". Per la sua compagna di partito Maria Chiara Acciarini "il fumoso diritto-dovere ci riporta indietro di 30 anni" e un'altra diessina Giovanna Grignaffini è convinta che questo governo sui temi che riguardano l'istruzione "sa fare solo propaganda e raccontare frottole". Di "bufala da spot elettorale" parla il senatore Verde Fiorello Cortiana mentre per Albertina Soliani della Margherita la Moratti con l'obbligo scolastico sta facendo "come per il tempo pieno: lo smonta e lo cancella e poi dice che è rimasto tale e quale". Per Titti De Simone (Prc) siamo di fronte a "un ennesimo specchietto per le allodole, dietro il quale si nasconde una trappola micidiale che porterà alla rovina il diritto allo studio". Dello stesso parere Pino Sgobio (Pdci) secondo il quale l'esecutivo "sta rovesciando il sistema scolastico italiano cancellando nei fatti il diritto allo studio". Luciana Sbarbati, dei repubblicani europei: "È una riforma disastrosa".
Difende il provvedimento sul diritto-dovere Mario Mauro di Forza Italia: "è un concetto forte della riforma, nato per superare la divisione tra obbligo scolastico e obbligo formativo". A fianco del ministro Moratti si schierano anche Confindustria e Unioncamere.