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Mattino-Supplenze, la carica dei cinquantamila

Supplenze, la carica dei cinquantamila DANIELA DE CRESCENZO Incarichi e supplenze: domani sarà affisso in provveditorato e nelle scuole il calendario per le medie e le superiori. Giovedì...

23/08/2005
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Il Mattino

Supplenze, la carica dei cinquantamila

DANIELA DE CRESCENZO Incarichi e supplenze: domani sarà affisso in provveditorato e nelle scuole il calendario per le medie e le superiori. Giovedì sarà, invece, la volta dei docenti delle materne e delle elementari. Saranno assegnate circa settemila cattedre, ma i sindacati chiedono altri 750 posti di lavoro per docenti e bidelli. E sono cinquantamila i precari aspiranti a un posto. Il segretario provinciale della Cisl scuola Luigi Bifulco annuncia: "Se non salirà il numero dei docenti e soprattutto quello dei bidelli, in alcuni istituti l'anno scolastico rischia di non partire". E il responsabile della Cgil, Franco Buccino, chiama in campo le confederazione e spiega: "Bisogna trovare una soluzione politica coinvolgendo gli enti locali, dalla Regione al Comune. La situazione è grave per i bambini e per i precari che da decenni aspettano un posto di ruolo". E questo nonostante le 2360 assunzioni già fatte. Il problema, come sempre, riguarda le supplenze annuali. Ma a questo punto è forse necessario fare un passo indietro e ricordare che solo una parte dei docenti ha il posto fisso: gli altri insegnanti arrivano dalle fila dei precari. Una parte dei posti, infatti, viene assegnato annualmente sulla base del cosiddetto "organico di fatto" che differisce, e sembra assurdo, dall'"organico di diritto" stabilito a febbraio sulla base delle preiscrizioni. Un meccanismo che, anno dopo anno miete le sue vittime. A settembre da decenni, infatti, si ripete il braccio di ferro tra i sindacati che cercano di conquistare qualche posto di lavoro in più e il ministero che punta al risparmio. Per i rappresentanti dei lavoratori sono due i campi di battaglia: quello degli insegnanti di sostegno e quello del personale amministrativo e dei bidelli. "Aldilà dei numeri - ricorda Bifulco - c'è la legittima esigenza di assicurare il diritto allo studio ai bambini con handicap per favorirne l'integrazione. E questo è impossibile, con un docente costretto a seguire due allievi, quando, soprattutto per i casi più acuti, il rapporto è di uno a uno. I 350 posti richiesti servirebbero almeno in parte a lenire queste difficoltà". Ma la scure del governo si è abbattuta soprattutto sul personale Ata con una riduzione di 1383 collaboratori scolastici e 43 assistenti amministrativi, cui va aggiunta la riduzione del 25% dei lavoratori socialmente utili impegnati nelle scuole, del 50% dei contrattualizzati a collaborazione coordinata e continuativa e del 100% dei soci cooperatori. Risultato: secondo i sindacati avremo anche 30 alunni per classe (il tetto è 28 per l'infanzia, 25 per le primarie, 20 con alunni diversabili) e 319 classi con più di un alunno portatore di handicap. E molti bidelli saranno costretti a lavorare su più piani, o addirittura in sedi diverse. Una situazione ingestibile, specialmente a Napoli dove il disagio sociale trova nella scuola uno dei pochi scudi. Scuole aperte anche di pomeriggio, gite, laboratori: è la ricetta di molti per battere il disagio. Ma per andare avanti servono i prof e, i bidelli.