Maturità, Bianchi: "Ragazzi entusiasti della tesi, non vogliono essere considerati di serie B"
Al videoforum di Repubblica sulla prova dell'esame di Stato 2021, il ministro dell'Istruzione ha spiegato: "La scuola è vecchia, deve ritrovare un nuovo format". Sulla ripartenza di settembre: "Torneremo tutti in presenza, ma continueremo a usare la Dad". Più ore di Storia negli istituti tecnici e nei professionali. "Sull'allargamento dei precari da assumere deciderà il Parlamento"
Corrado Zunino
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, ospite del videoforum sulla Maturità 2021 di Repubblica, ha parlato della tesi dei maturandi prevista quest'anno, domani mattina. "Non la chiamerei tesina", ha tenuto a precisare, "è una tesi e i ragazzi hanno scelto di sviluppare nell'elaborato i temi svolti in questo anno. Gli studenti hanno iniziato ad aprile scegliendo ognuno un tema. Si tratta di una tesi da discutere, scrivere e poi imparare a proporla". Bianchi ha detto, ancora: "Il fatto che devi imparare a scrivere una cosa per un mese e dibatterla, affrontarla, trovo sia entusiasmante; ho incontrato duecentocinquanta ragazzi ed erano entusiasti. Non vogliono essere considerati di serie B, hanno affrontato una prova durissima, hanno tenuto, stanno mostrando grande maturità, si ricorderanno di questo esame in modo positivo".
E sull'uso della mascherina durante la prova d'esame - l'hanno scorso l'esaminando la toglieva, a distanza debita dalla commissione, al momento del colloquio - ha detto di confidare "nella saggezza della commissione".
Bianchi ha rimarcato, a proposito della Maturità: "Non è un format, questo dell'unico colloquio lungo un'ora, definitivo, tutta la scuola deve ritrovare un nuovo format, che oggi è ancora quello del secolo scorso. Siamo in una fase di trasformazione antropologica, la scuola è vecchia" e occorre "trovare modi che colgano non solo la preparazione del ragazzo, ma anche la sua capacità di cogliere il momento in cui è, in cui vive".
La Maturità di Patrizio Bianchi, cinquant'anni fa, fu quella di uno studente di liceo scientifico "così così nel biennio" e che, a partire dalla terza, "quando fondono due classi diverse e mischiano maschi e femmine", si appassiona della Storia e conclude con un voto finale di 56/60.
Una Didattica a distanza con le scuole straniere
Sulla partenza del prossimo anno scolastico, il ministro ha spiegato che a settembre "la scuola sarà in presenza, lavoriamo per averla tutta in presenza, non solo al 70 per cento". La Didattica a distanza non sarà archiviata definitivamente: "Deve essere utile ad ampliare il mondo". I ragazzi, ha detto Bianchi, "devono saper usare la Dad senza esserne schiavi. Ad esempio, mi piacerebbe che venisse utilizzata per mettere in contatto le diverse scuole tra loro, in Italia e in Polonia".
Parlando degli ultimi due anni degli studenti, il ministro ha sottolineato che "nell'insieme il sistema ha tenuto, ma il Covid ha esasperato i problemi che già c'erano. Prima della pandemia la dispersione era più alta della media europea, ora la dispersione è ulteriormente aumentata".
A proposito di Storia, va avanti il lavoro della commissione insediata al ministero per riportare la disciplina al centro nelle scuole superiori, in particolare negli istituti tecnici e nei professionali.
"Sui precari decide il Parlamento"
Nelle stesse ore, ieri alle 16, in cui Patrizio Bianchi parlava a Repubblica, docenti precari senza abilitazione manifestavano sotto il ministero, la seconda manifestazione di contestazione del Sostegni bis, il decreto che ha aperto a un numero limitato - i precari di prima fascia - la possibilità della stabilizzazione. Se quel decreto potrà essere modificato, se la base dei docenti interessati a una futura assunzione potrà essere allargata anche ai "seconda fascia", "sarà il Parlamento a deciderlo, con i suoi emendamenti". Certo, il vuoto delle 112 mila cattedre non potrà essere riempito con il concorso straordinario, gli assunti naturali e i pochi sanati con l'ultimodecreto: "Vincere la battaglia sul precariato è una missione di legislatura che si affronta bandendo concorsi regolari", anno dopo anno, "e immaginando di rendere il problema dei non assun ti una questione fisiologica a partire dal 2023".