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Maturità, l’avanzata dei “secchioni"

Sono sempre di più, in Italia, i diplomati alla maturità con il 100 o il 100 con lode

28/07/2013
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Il Messaggero
I RISULTATI
ROMA Li hanno sempre chiamati «secchioni», con un termine dispregiativo, ma ora ottengono la loro rivincita. Sono sempre di più, in Italia, i diplomati alla maturità con il 100 o il 100 con lode. Forse perché il voto pieno acquista valore, e con la crisi economica la maturità non è la fine di un capitolo, ma l'inizio di un altro. E l'aumento dei 100 e 100 e lode si accompagna alla consapevolezza che l'accesso al mercato del lavoro è aiutato anche da questo lasciapassare. I diplomati con lode alla maturità in tutta Italia, secondo i dati finora comunicati dalle scuole al ministero dell’Istruzione (il Miur) – che li ha ufficializzati – sono già 2.949, lo 0,7% del totale dei maturandi, mentre lo scorso anno il dato definitivo è stato di 2.581 (0,6%). E se in termini assoluti il miglioramento può sembrare irrilevante non lo è in termini relativi perché le lodi, passate da circa duemilaseicento a quasi tremila, sono già aumentate di oltre il 15%. Dato significativo, in quanto ha stabilito una tendenza, anche se parziale visto che mancano ancora a questa «fotografia» i risultati di un dieci per cento circa degli istituti, che sono in ritardo nella comunicazione e che quasi certamente faranno superare la quota di tremila.
PIÙ DIPLOMATI

Aumenta anche il numero dei diplomati con 100: 4,4% l'anno scorso, 4,8% quest'anno. E il progresso non è solo nelle eccellenze, ma complessivo. Infatti crescono gli altri voti di livello alto, e diminuiscono i promossi per «il rotto della cuffia». Sempre secondo i dati comunicati ieri dal ministero, è cresciuto il numero dei diplomati con voti tra 81 e 99, resta invariata la percentuale tra 71 e 80, e sono quindi di meno i voti tra 60 e 70. Già alla vigilia della maturità il segnale di un progresso generale era stato indicato dall'aumento del numero degli ammessi. Gli esclusi, che erano stati il 5,6% nel 2011-2012, erano scesi quest'anno al 4,5% del totale. Una volta ammessi, è stato giudicato maturo il 99,1% dei ragazzi, con lo 0,9% dei bocciati.
L'aumento più significativo delle votazioni nella fascia da 91 a 100 si riscontra nei licei. È possibile, in questo caso, che abbia avuto il suo peso una maggiore attenzione dei docenti nel premiare gli studenti, perché un voto buono può incidere nella concessione del bonus maturità per l'accesso alle facoltà a numero chiuso. E ai licei si iscrivono i ragazzi le cui famiglie hanno generalmente già programmato di sostenerli anche all’università. L’Italia ha un ritardo storico nella formazione tecnico-professionale. È sempre stata privilegiata - anche culturalmente - quella generalista e liceale fin dai tempi di Giovanni Gentile. Un ritardo che si sta provando a colmare non considerandole più scuole di «serie b», e il livello medio, anche negli indirizzi più immediatamente rivolti al mercato del lavoro, è cresciuto.
Ma quanti «superpromossi» hanno le singole regioni? Si va dai nessun cento con lode della Valle d’Aosta al primato della Puglia, 553. Il Lazio ha avuto finora 253 cento con lode, la Lombardia 205. Quindi la Puglia, da sola, ha avuto più lodi del Lazio e della Lombardia messi insieme. Eccellente, in percentuale, anche il risultato dell’Umbria: cento lodi. La classifica delle regioni con il maggior numero di 100 con lode, vede infatti  davanti Puglia e Umbria (1,6%), seguite da Marche (1,2%), Emilia Romagna, Abruzzo e Basilicata (0,8%). La regione con il maggior numero di 100 è la Calabria (8,1%), seguita ancora dalla Puglia (6,9%), dalle Marche (6,0%), dalla Sicilia e dall’Umbria (5,6%). In media con il resto del Paese sono Roma e il Lazio, con 7,4% di voti tra 91 e 99, un 4,4% di 100, e uno 0,6% di 100 con lode. La capitale, in questo caso, si dimostra vero tratto d'unione dell'Italia che marcia a due velocità anche sui voti a scuola, con il centro-sud che però si fa più bello dell'avanzato nord.
Alessia Camplone