Maturità, lo scritto non torna ma ricompare la tesina-collage
L’esame solo orale come nell’estate 2020 più il testo introduttivo multidisciplinare
di Corrado Zunino ROMA — Il ministro dell’Istruzione stringe sulla Maturità, l’ultima questione lasciata in sospeso da Lucia Azzolina. Il professor Patrizio Bianchi ha chiuso la lettura delle audizioni realizzate dalla precedente amministrazione e ieri mattina ha sentito la presidente dell’Istituto Invalsi, Anna Maria Ajello, e convocato Max Bruschi, il capo Dipartimento che ha fin qui seguito l’Esame di Stato, probabilmente l’ultimo suo impegno. Ne ha tratto, Bianchi, queste convinzioni: è giusta l’impostazione che non prevede anche per quest’anno scritti. Né prima prova (Italiano) né seconda (Matematica, Greco, seguendo l’indirizzo dell’istituto). Da questo punto di vista si replica l’Esame 2020, successivo a un secondo quadrimestre in pandemia. Il neoministro, però, non è convinto che, nonostante quello in corso sarà un anno scolastico interamente pandemico, un esame tutto orale sia la soluzione.
Bianchi sta studiando la reintroduzione della tesina multidisciplinare, più strutturata e accurata sia del testo immesso all’ultimo momento l’anno scorso che dell’ipotesi formulata un mese fa (lavoro scritto guidato solo dalle materie curricolari). La tesina, allargata su tutte le discipline o più ristretta, è comunque gradita dal corpo studente, che può preparare un argomento scelto insieme al coordinatore in anticipo e considerare questo lavoro la rampa di lancio per il lungo esame orale che resta il chiodo dell’intera Maturità.
Il ministro sta ragionando di reintrodurre, dopo la sospensione dell’anno scorso, l’Alternanza scuola lavoro (oggi detta Pcto) come elemento possibile dell’orale e, in generale, resiste l’idea di mettere al centro il curriculum dello studente con tutte le esperienze fatte e le competenze acquisite dal maturando. L’Invalsi, questo è ufficiale, riparte anche per le classi quinte superiori, il cosiddetto grado 13. Si inizia il primo marzo con i test e si continua nei giorni a seguire, ma per ora Bianchi non ha dato indicazioni rispetto al suo utilizzo ai fini della Maturità. Il ministero, tuttavia, ha offerto rassicurazioni alla struttura Invalsi di poter far svolgere le prove anche con una presenza al 50 per cento per tutte le superiori. Resta, ovviamente, lo sbarramento degli scrutini, per tutti i cicli scolastici e per l’esame finale: per accedere alla Maturità bisognerà avere una media dei voti complessivamente sufficiente.
Quest’anno, va ricordato, è stata reintrodotta la possibilità della bocciatura. Sarà replicata la formula sui componenti della commissione: presidente esterno e membri interni. Sul voto le audizioni avevano espresso questo: il 60 per cento dipenderà dai giudizi del triennio e il 40 per cento dall’orale conclusivo.