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Maturità. Notte prima degli esami per 500 mila

Domani il tema d’italiano Tra le tracce più gettonate ci sono Risorgimento e nucleare

21/06/2011
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l'Unità

C’è il decalogo del nutrizionista e ci sono i consigli degli psicologi. Ci sono i pareri degli amici “più vecchi” e la caccia in Rete. C’è pure il ministro Gelmini che suggerisce ai ragazzi di andare a dormire e di non affannarsi nella ricerca del tema sul Web. Ma c'è da scommettere che in pochi le daranno ascolto. Fino all'ultimo istante utile, come ogni anno, i circa 500mila diplomandi impegnati in questa tornata di esami, oltre a tuffarsi in frenetici ripassi, cercheranno «dritte» e «soffiate» su Internet. «Credo che sia meglio puntare sullo studio svolto durante l'anno e su un buon sonno nelle notti prima degli esami, per non arrivare stanchi e stressati, piuttosto che affidarsi alla ricerca di indiscrezioni che sono sempre state più o meno smentite » ha detto il ministro, cogliendo l'occasione per ringraziare tutti i lavoratori della scuola «che stanno lavorando con grande impegno e grande abnegazione» e per assicurare che «tutto sembra svolgersi, per adesso, nella massima regolarità». Il tempo è ormai agli sgoccioli. Domani,22 giugno, si comincia. Prima prova scritta, come di consueto, il tema di italiano, uguale per tutti gli indirizzi. Tra i temi più gettonati, secondo il portale Studenti.it, ci sono il Risorgimento, la seconda guerra mondiale e l’energia nucleare. Il giorno successivo, 23 giugno, toccherà alla seconda prova scritta e lunedì 27 giugno, dopo la pausa del fine settimana (un ripristino della tradizione assai apprezzato dai ragazzi dopo che l'anno scorso era stato seguito un calendario inedito prevedendo prove quasi consecutive) si chiuderà il tris di scritti con il cosiddetto quizzone, un pacchetto di quesiti su non più di cinque discipline. La tipologia delle prove per quest'anno resta la stessa, ma dall' anno prossimo, come più volte annunciato dal ministro Gelmini, il test Invalsi, già introdotto per l'esame di terza media, arriverà pure alla maturità. Anche quest'anno sono stati ammessi all'esame gli alunni delle scuole statali e paritarie che nello scrutinio finale hanno ottenuto una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina, comportamento incluso. Altro requisito per il via libera all'esame la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale. Intanto, mentre la macchina burocratica ha già acceso i motori, dal Codacons arriva la richiesta di schermare le aule dove si svolgeranno gli esami per evitare l'uso di telefonini e palmari, ufficialmente off limitsmaspesso introdotti in classe con collaudati stratagemmi. Per bloccare le comunicazioni - spiega il Presidente dell'associazione di consumatori, Carlo Rienzi - «esistono diverse soluzioni, dalle vernici schermanti ai cosiddetti 'jammer', strumenti in grado di isolare ambienti circoscritti». La Polizia postale vigilerà come sempre, ma anche gli insegnanti dovranno tenere gli occhi aperti. A questo proposito un gruppo di professori e presidi, che si è dato il nome di Gruppo di Firenze e che ha raccolto centinaia di adesioni in questi giorni,ha stilatouna sorta di manifesto anti-connivenza pregando tutti i commissari d'esame di impegnarsi per garantire esami« seri e giusti». In altre parole la richiesta è:«Non fate copiare».Eintanto sono stati stati 593.372 gli studenti italiani che ieri hanno affrontato il test prediposto dall'Invalsi per gli esami di terza media. Per la prova i ragazzi hanno avuto a disposizione 2 ore e mezza di tempo. Il primotest è stato quello di matematica e poi quello di italiano, 75minuti per ciascuno (30 minuti in più rispetto allo scorso anno) con 15 minuti di pausa. Come lo scorso anno, la prova farà media per il voto finale. Secondo una ricerca condotta da skuola.net nei giorni passati (840 studenti impegnati nell' esamedi terza intervistati) i ragazzi hanno mostrato molta preoccupazione per i test: 8 su 10 hanno infatti affermato di aver paura della prova. A turbare maggiormente gli studenti era il test di matematica, il più difficile secondo la metà degli intervistati. Quest'anno, per la prima volta, gli esami sono cominciati proprio dalla scoglio più duro.