Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Maturità più dura, no di alunni e presidi: l'ammissione deve essere garantita a tutti

Maturità più dura, no di alunni e presidi: l'ammissione deve essere garantita a tutti

E il tema non è di poco conto visto che l'ammissione fino al 2019 ha rappresentato l'unico vero scoglio per superare l'esame

22/01/2021
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

Da quasi un anno i ragazzi delle classi quinte delle superiori fanno lezione solo con la didattica a distanza, tra problemi di connessione, assenze e docenti che non si trovano: di tutto questo, quindi, la maturità dovrà tenere conto anche in merito alla possibilità di inserire di nuovo l'ammissione alle prove. Lo chiedono gli studenti ma anche i dirigenti scolastici che intervengono nel dibattito sull'esame di Stato ora che al ministero dell'Istruzione stanno valutando le prove da svolgere il prossimo giugno.
IL NODOSoprattutto sul ritorno dell'ammissione all'esame: lo scorso anno quel passaggio venne abolito, tutti gli studenti arrivarono alla maturità da cui, praticamente, uscirono poi tutti promossi. Venne bocciato solo lo 0,5%. Quest'anno però potrebbe essere diverso: a viale Trastevere si sta valutando la possibilità di fermare gli alunni che presentano lacune importanti prima della maturità. E il tema non è di poco conto visto che l'ammissione fino al 2019 ha rappresentato l'unico vero scoglio per superare l'esame: basti pensare che nel 2019 non venne ammesso alle prove il 4% dei ragazzi dell'ultimo anno, invece dopo l'esame fu bocciato solo lo 0,4%. Nel 2020 invece, senza lo sbarramento iniziale, non raggiunse il diploma solo lo 0,5%. Una bella differenza.
Lo scorso anno la scelta di semplificare l'esame venne dettata dall'emergenza Covid che, prendendo la scuola di sorpresa, la trovò decisamente impreparata sulla didattica online. I disagi per gli studenti furono talmente tanti che si decise di promuovere tutti, allo stesso modo i ragazzi dell'ultimo anno delle superiori vennero tutti ammessi. Quest'anno sarà diverso: non è prevista la promozione per tutti e quindi lo stesso vale per l'ammissione all'esame di Stato. «La maturità 2021 dice la ministra Azzolina - sarà un esame serio e non light, anche se ancora non è stata decisa la modalità di svolgimento. Ci sono delle interlocuzioni in corso, con studenti e docenti, metteremo insieme tutto e nel giro di pochi giorni diremo come si farà l'esame». Su questo punto gli studenti non sono d'accordo, così come sull'ammissione: «Non siamo stati ascoltati dal ministero spiega Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi ci è stato solo chiesto di fare una proposta scritta. Ma purtroppo è evidente che sulla maturità resta lo stesso problema dell'anno scorso: sono venuti meno i criteri minimi per garantire che tutti gli studenti stessero nelle condizioni di svolgere regolarmente l'anno scolastico. La dad non ha funzionato e lo ha detto anche la ministra. In questa fase di emergenza l'esame potrebbe anche essere abolito, come sta accadendo in altri Paesi. I ragazzi, come lo scorso anno, sono in difficoltà quindi che senso ha reintrodurre l'ammissione e fare l'esame in maniera diversa rispetto al 2020?».
Le criticità ci sono, è evidente. Sollevano il problema anche i dirigenti scolastici dell'Associazione nazionale dei presidi: «Abbiamo un panorama molto diversificato, con date di rientro in presenza diverse da regione a regione - denuncia Mario Rusconi, presidente Anp di Roma e del Lazio bisognerà tenere conto di tutto questo per far svolgere ai ragazzi un esame che sia alla loro portata. Si può parlare dell'ammissione solo se si riescono garantire le giuste condizioni di studio: vale a dire il rientro in presenza al 100% oppure anche solo al 50% ma con il restante 50% che segue bene le lezioni da remoto. Purtroppo non è così: nel Lazio siamo rientrati lunedì scorso e abbiamo ancora problemi di connessione. Così rischiamo di perdere due anni di scuola».
Oltre al ritorno dell'ammissione, sul tavolo del ministero c'è la possibilità di fare un solo colloquio, che comprenda i due scritti e la prova orale, oppure un orale e uno scritto, presumibilmente di italiano. Tra i requisiti necessari all'ammissione potrebbe saltare il test Invalsi mentre si discute sulla possibilità di mantenere il Pcto, l'ex alternanza scuola lavoro. Quest'anno inoltre debutterà anche il curriculum dello studente: era stato previsto dalla riforma della Buona Scuola ma fino ad ora non è entrato in vigore.
Lorena Loiacono