Mesaggero: Scuola, dalle materne a ricercatori, mercoledì 18 è sciopero di Cgil e Gilda
La protesta torna in piazza. L'occasione la offre lo sciopero generale dei settori della conoscenza - scuola, università, ricerca, conservatori, accademie, formazione professionale - proclamato dalla Flc-Cgil per mercoledì, 18 marzo
ROMA (16 marzo) - La protesta
torna in piazza. L'occasione la offre lo sciopero generale dei settori della conoscenza - scuola, università, ricerca,
conservatori, accademie, formazione professionale - proclamato dalla Flc-Cgil per mercoledì, 18 marzo. Stessa data scelta dalla Gilda per indire l'astensione dal lavoro del personale della scuola «contro i tagli indiscriminati agli organici e il progressivo impoverimento del sistema dell'istruzione italiano».
Ma in tanti, strada facendo, si sono uniti al sindacato. «Tutta questa partecipazione, dai politici, agli studenti, alle famiglie - commenta il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - dimostra che il nostro è uno sciopero condiviso così come lo sono i nostri obiettivi: far cambiare rotta al Governo, che ha previsto insostenibili tagli al sistema dell'istruzione e della formazione, nell'interesse del Paese. Per uscire dalla crisi bisogna mettere al centro la conoscenza come volano dello sviluppo e della crescita economica e sociale».
Comizi, cortei e sit-in. Tante saranno le iniziative regionali - cortei, manifestazioni, comizi, presidi, assemblee nazionali - che accompagneranno lo sciopero. I lavoratori, e non solo loro, si mobiliteranno dal Piemonte alla Sardegna e clou della giornata sarà la manifestazione nazionale che si terrà al teatro Politeama di Palermo che verrà conclusa dal leader della Cgil, Guglielmo Epifani, «per rimarcare la centralità del mezzogiorno sui temi della conoscenza».
L'elenco delle adesioni è lungo: dai partiti politici (Rifondazione comunista, Comunisti italiani) alle associazioni professionali e dei genitori (Cidi, Cgd, movimento insegnanti precari). Ma anche personalità come Margherita Hack hanno dato il loro sostegno. «Per questo Governo - si legge nell'adesione dell'astrofisica - università e ricerca sono uno spreco e quando si deve tagliare per prima cosa si taglia la ricerca, si blocca il turn over, si obbligano tanti neolaureati e neodottori di ricerca a emigrare o a cambiare mestiere». Gli studenti naturalmente faranno sentire la loro voce. Già da giorni Rete, Uds e Udu si stanno organizzando per la mobilitazione di mercoledì e su Uniriot.org, il network delle facoltà ribelli, si annuncia un'altra mareggiata: «Torniamo in piazza, riprendiamo a scioperare, costruiamo un'altra Onda!». Contro i tagli all'istruzione, contro la privatizzazione degli atenei, ma anche per un nuovo Welfare come si legge nell'appello firmato dalla Sapienza: «Reddito per tutti, precarietà per nessuno». |
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