Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Messaggero: Abravanel: «Bene i test, stimolano la logica e promuovono il merito»

Messaggero: Abravanel: «Bene i test, stimolano la logica e promuovono il merito»

.

26/08/2010
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

ROMA - «Il fatto che gli studenti saranno valutati sempre più frequentemente con test oggettivi standard uguali per tutti è il segno che anche in Italia può radicarsi la meritocrazia». Parola di Roger Abravanel, autore del volume ‘Meritocrazia’, che sta collaborando al Piano per la qualità e il merito del ministero dell’Istruzione.
Dunque, a settembre si parte, in mille scuole medie ci saranno test Invalsi all’inizio e alla fine dell’anno. Cadranno i muri del pregiudizio di molti docenti nei confronti di queste prove?
«La speranza è che questo accada e che quest’anno gli insegnanti comincino a preparare per tempo gli studenti ai test che, come abbiamo visto con quelli affrontati nel corso degli esami di terza media, mettono in difficoltà gli alunni perché non sono abituati a prove di questo genere. Bisognerebbe utilizzare eserciziari appositi in classe perché i test non richiedono risposte nozionistiche, ma stimolano la capacità di ragionamento. Sarà necessario anche che scuola e ministro collaborino per formare gli insegnanti. I docenti non si devono opporre a questi strumenti, ma devono aiutare i ragazzi a prepararsi».
Perché sono utili questi test che lei, peraltro, promuove nel suo libro?
«Perché oggi il mondo del lavoro richiede capacità di logica, di ragionamento. Chi è legato ad una cultura classica dell’insegnamento li osteggia ma poi i nostri giovani non hanno le competenze per affrontare in modo pratico le sfide del lavoro, per utilizzare nella realtà ciò che imparano fra i banchi. Inoltre il test standard uguale per tutti garantisce la possibilità di poter capire qual è la qualità dell’insegnamento in una determinata scuola o classe, è uno strumento di trasparenza, è alla base di un nuovo metodo di valutazione del nostro sistema scolastico. Mi auguro che al più presto il test sia introdotto anche all’esame di maturità, magari già il prossimo giugno, anche per evitare lo scandalo delle lodi concentrate al sud».
Nella scuola si va verso una sempre maggiore severità. Da quest’anno, ad esempio, sarà ancor più difficile accumulare i crediti per la maturità. Come vede questi provvedimenti?
«Tutti i messaggi che vengono inviati agli insegnanti per chiedere loro maggiore severità e oggettività sono benvenuti. Ma il problema è che i crediti restano nell’orbita di quegli strumenti che dipendono dalla soggettività dell’insegnante. Il test, invece, è oggettivo. Il merito nasce dove c’è qualcosa di misurabile».
A.Mig.