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Messaggero: Assunti 8 mila prof, ma ne vanno in pensione 32

Il ministro Gelmini: «Abbiamo razionalizzato la spesa». Fioroni: «Così si va verso la morte per asfissia

01/08/2009
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Il Messaggero

di CLAUDIO MARINCOLA

ROMA - Sedicimila mila nuove assunzioni per il prossimo anno scolastico. Forse anche il ministro Mariastella Gelmini si aspettava qualcosa di più. Ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Piegarsi ai meccanismi di riduzione della spesa imposti dal suo irriducibile collega Tremonti.

Il numero delle immissioni in ruolo è inferiore alle aspettative dei sindacati.Che registrano comunque un piccolo passo avanti nell’assorbimento del mare magum del precariato.

Il ministro dell’Istruzione è partita da una premessa, che «è necessario eliminare gli sprechi ed investire tutte le risorse disponibil». «Tuttavia - ha continuato - l’assunzione di oltre 16 mila unità di personale dimostra, insieme alla razionalizzazione della spesa, la determinazione a garantire la continuità didattica per gli studenti e assicurare stabilità al personale e al mondo della scuola».

Quando le scuole riapriranno entreranno in ruolo 647 dirigenti scolastici, 8000 docenti e 8000 unità di personale Ata. Per la Gelmini è un passo avanti nella coerenza. Si ribadisce il principio utilizzato sin dall’inizio, «risorse solo in cambio di riforme».

Non la pensa così il suo predecessore Fioroni: «Questo era un banco di prova, bastava che nel Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef, ndr) venisse scritto con chiarezza che si trattava di “risorse aggiuntive”. Ma queste due paroline non ci sono e questo, purtroppo, vuol dire che scuola e università saranno condannate a morire di asfissia».

L’ex titolare del dicastero di viale Trastevere, ora responsabile delle Politiche educative del pd, ricorda che «nella Finanziaria Prodi erano previsti tra gennaio 2008 e dicembre 2009 circa 75 mila nuovi docenti 20 mila Ata. Con questo governo ne entreranno in ruolo soli 16 mila. Occorre aggiungere altro?».

La Uil giudica positivo il via libera per l’immissione in ruolo del nuovo personale. Il segretario generale del comparto Scuola, Massimo Di Menna chiede, però, di «accelerare le procedure per permettere al personale di essere in servizio a settembre. Di Menna pensa a «nuove modalità di reclutamento per evitare il formarsi di nuovo precariato».

Per molti insegnanti l’immissione in ruolo avrà il valore di una sanatoria tardiva. Nella maggior parte dei casi si tratta di docenti con molti anni di servizio alle spalle e una media d’età che ormai sfiora i 40 anni.

Nella scuola l’esodo nei mesi scorsi ha riguardato circa 32 mila docenti. Il taglio c’è, il saldo negativo è evidente. Preoccupati sembrano anche i presidi. Una riduzione negli organici dei non docenti potrebbe voler dire orario di chiusura anticipato dei locali scolastici. E in complesso minor sicurezza e meno controlli. Inoltre, aspettando Tremonti, la macchina amministrativa ha accumulato qualche ritardo. Ora, in pieno agosto, bisognerà fare la solita corsa contro il tempo.

Per lo Snals-Confsal vanno evidenziate sia le luci che le ombre. «L’autorizzazione per il personale dirigente conferma i 647 posti vacanti realmente disponibili - prende atto il segretario generale Marco Paolo Nigi - ma per il personale docente e amministrativo il numero delle immissioni in ruolo è insufficiente».

Le assunzioni rimetteranno in moto sia pure a singhiozzo il turnover. «Pongono fine - riconosce Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola - ad un’attesa protrattasi troppo a lungo a causa delle incomprensibili resistenze del ministero dell’Economia.

Scrima parla di «importante risultato dell’azione sindacale», e riconosce che «pur se in quantità inferiore alle attese e ancor più al fabbisogno» le immissioni in ruolo del nuovo personale attenueranno «in parte i disagi di una situazione molto pesante soprattutto per i precari». La Cisl sul tema del precariato si aspetta una risposta urgente. I rappresentanti del sindacato Incontreranno il prossimo 4 agosto il ministro Gelmini. La quale, forse per rendere più digeribili numeri così compressi, ha annunciato una ricognizione dell’edilizia scolastica. Avverrà in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture. Il tema della sicurezza sul posto di lavoro entrerà a far parte dei programmi di tutte le scuole e in particolare «nelle medie e superiori». Si sta pensando a corsi in collaborazione con le regioni.

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