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Messaggero-Battaglia in Parlamento, faremo aumentare le quote
L'OPPOSIZIONE Battaglia in Parlamento, faremo aumentare le quote ROMA - Ma la partita non è chiusa. L'opposizione rilancerà in Parlamento il tema precari nella fase di conversion...
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L'OPPOSIZIONE
Battaglia in Parlamento, faremo aumentare le quote
ROMA - Ma la partita non è chiusa. L'opposizione rilancerà in Parlamento il tema precari nella fase di conversione in legge del provvedimento. L'obiettivo è quello di integrare le "quote" previste dal decreto, per aumentare il numero degli assunti. Dice Albertina Soliani, della Margherita, ex sottosegretario alla Pubblica istruzione con il governo dell'Ulivo: "Quarantamila non bastano, questo piano di assunzioni lascia la scuola nelle condizioni di precariato attuali". "Così non si risolve nulla - sottolinea Maria Chiara Acciarini, senatrice dei Ds - E' l'ennesima operazione di facciata". Anche i sindacati chiedono che le "quote" vengano riviste: "Il governo nei mesi scorsi - sostiene Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola - aveva parlato di 200mila assunzioni, ma è stato solo un messaggio mediatico annunciato con enfasi, niente di più di uno spot pubblicitario. E' stato fatto un provvedimento parziale e limitato, che non risolve la piaga del precariato nella scuola italiana. Non si realizza infatti quel piano triennale che strutturalmente doveva consentire la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili come previsto dalla legge 143 del 2004".
"Negando la legge 143 siamo di fronte alla sconfessione di una scelta del Parlamento", incalza Massimo Di Menna, Uil. "La legge - sottolinea Enrico Panini, Cgil - intendeva azzerare il precariato docente ed ata della scuola ed è inaccettabile l'amnesia che ha portato il governo a cancellare decine di migliaia di lavoratori evidentemente considerati figli di un dio minore". Insomma, il decreto ha deluso la stragrande maggioranza dei 100mila docenti precari e degli 80mila ata. "Si stabilizza così - rileva il Coordinamento italiano precari, Cip - solo una minima parte del personale (35% docenti e appena 6% degli ata)". Nel prossimo biennio, il decreto prevede che ci saranno altre 25 mila assunzioni, scaglionate tra il 2006/07 e il 2007/08. Ma siccome entro il 31 dicembre 2007 è prevista la "grande fuga" del personale di ruolo, che ha maturato i requisiti per la pensione d'anzianità, secondo i sindacati le assunzioni sono "ancor più inadeguate".
A. Ser.