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Messaggero: Boom di bocciati alla maturità, respinti diecimila “bulli”

Tremila studenti in più del 2008 non hanno preso il diploma. E agli scrutini stangata con il 5 in condotta

14/07/2009
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Il Messaggero

di VALENTINA ARCOVIO

ROMA - Quest’anno solo chi ha seriamente sudato tra i banchi di scuola potrà festeggiare la promozione. Rispetto allo scorso anno, infatti, ci sono meno promossi e più debiti da recuperare. Il numero dei bocciati è cresciuto sia nelle scuole superiori che nelle medie. Secondo i dati non ancora definitivi rilasciati dal ministero dell’Istruzione, ben 15 mila maturandi sono stati bocciati all’esame, circa 3 mila in più rispetto al 2008. Se a questi aggiungiamo i 28 mila non ammessi – circa 8 mila in più rispetto allo scorso anno - il totale degli studenti che non ha il diploma in mano tocca quota 43 mila. In pratica siamo passati dal 6% dei maturandi bocciati del 2008 al ben 9%. E per molti altri promossi l’estate non sarà solo relax e divertimento, ma anche studio e recupero. Infatti, sono circa 30 mila gli studenti in più che dovranno recuperare almeno un’insufficienza.
Ma “la scuola del rigore” non ha risparmiato neanche le medie. Rispetto all’anno passato infatti sono stati bocciati 12 mila alunni in più. A dare filo da torcere agli esami di terza media è stata la matematica. Almeno secondo le relazioni dei presidenti delle commissioni. La ricognizione fatta su 379.319 candidati rivela infatti, che le percentuali più alte di insufficienze si registrano in questa materia: quasi il 22% degli studenti ha avuto un voto inferiore al 6. Anche la lingua straniera ha messo in difficoltà i ragazzi: circa il 14% non è riuscito a raggiungere la sufficienza e appena il 5 per cento ha ottenuto il punteggio massimo.
«Siamo tornati ad una scuola che non promuove tutti. E che distingue tra persone che studiano e persone che non studiano. Tra persone che si comportano bene e persone che non si comportano bene», commenta il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. In effetti, a essere determinante è stato anche il voto in condotta. Tra le scuole medie e le superiori sono circa 10 mila gli studenti bocciati per via per del 5 in condotta. Per lo stesso motivo alle scuole medie circa 3 mila alunni ripeteranno l’anno. Nella scuola superiore i bocciati per il 5 in condotta salgono a 6.500 e circa la metà sono studenti degli istituti professionali.
«Il voto in condotta - dice Gelmini - è stato molto importante perché ha portato al rispetto dei compagni, dei professori e degli edifici scolastici. Il fatto che il ragazzo venga giudicato non solo per il rendimento ma anche per il comportamento è stato fondamentale». Largo quindi agli studenti meritevoli ed educati. «Una scuola che promuove tutti non è una scuola che fa il bene del ragazzo», sottolinea il ministro.
«Non fa mai piacere quando il ragazzo viene bocciato – aggiunge - ma la scuola deve assumere il compito di educare e anche segnalare quando ci sono delle lacune. Bisogna quindi premiare chi si impegna durante l'anno. Perché ci deve essere una differenza tra chi si dedica allo studio e chi invece no». Ma la ricetta Gelmini non ha colpito allo stesso modo tutti gli istituti superiori. Il maggior numero di bocciati, infatti, si è registrato negli istituti professionali, dove il 23 per cento degli studenti è stato respinto. Seguono gli istituti tecnici con il 16,3 e gli artistici con il 16. I più meritevoli sono invece gli studenti del liceo classico con una percentuale di non ammessi pari al 4,8%. Di poco più elevata la percentuale di bocciati al liceo scientifico e linguistico, pari rispettivamente al 6,6 e al 5,1. Se per molti questi dati rappresentano un segnale di cambiamento, c’è chi invece polemizza sui dati record di quest’anno. «La bocciatura, soprattutto alla fine del percorso di studio, è un insuccesso del singolo ma anche della scuola», commenta Mariangela Bastico, responsabile scuola del Partito Democratico.