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Messaggero: Ecco il decreto che premia il merito: più soldi agli atenei “coi fiocchi”

Conterà il numero dei laureati, dei fuori corso, dei progetti di ricerca

14/07/2009
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Il Messaggero

di GIULIA ALESSANDRI

ROMA - Atenei, parte la spartizione dei fondi ai più virtuosi, quelli che primeggiano per qualità dell’offerta e dei risultati. Il ministro Gelmini ha infatti deciso i criteri e gli indicatori per premiare i migliori: peseranno il numero di studenti fuori corso, la quantità di laureati piazzati sul mercato del lavoro, i risultati della ricerca, la proporzione tra numero di docenti e corsi attivati. L’università imbocca, dunque, la strada del merito: negli scorsi giorni agli organi di consulenza del Miur è arrivata la bozza di decreto con le regole per distribuire a chi fa meglio il 7% del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei e dei soldi ad hoc stanziati nella Finanziaria 2007. Si parla di oltre 500 milioni. E domani o al massimo venerdì prossimo arriverà in Consiglio dei ministri, dopo una serie di rinvii, il nuovo regolamento dell’Agenzia di valutazione (Anvur). Un organismo terzo che darà le pagelle a atenei e enti di ricerca.
Per la riforma dell’università, invece, bisognerà attendere. Come da programma entrerà in vigore nel 2010/2011, ma il disegno di legge del ministro non farà più il suo ingresso in Consiglio dei ministri prima dell’estate, come sempre annunciato, ma in autunno. Mariastella Gelmini presenterà la riforma della governance degli atenei e dell’accesso alla docenza universitaria dopo la pausa estiva per motivi di opportunità. Ora il calendario parlamentare è troppo intasato e incombe la pausa estiva. Meglio posticipare, anche e soprattutto per dare rapido corso al testo.
Il periodo più probabile di presentazione, secondo fonti politiche, è quello immediatamente successivo alla Finanziaria: il ministro spera in qualche novità positiva sui fondi dal collega Giulio Tremonti. Il patto con i rettori fatto a marzo, era chiaro: “risorse in cambio di riforme”. I tagli per gli ermellini sono «troppi». Pure il senatore del Pdl Giuseppe Valditara invita alla revisione e propone il rilancio del merito partendo dai premi a docenti e ricercatori validi.
Ma cosa prevede la riforma Gelmini? Separazione più netta delle funzioni di Cda e Senati accademici, mandati limitati per i rettori (massimo otto anni), abilitazioni nazionali dei docenti di durata quinquennale al posto dei concorsi locali.
Le risorse ai virtuosi. Sul piatto quest’anno ci sono 523,5 milioni di euro. Il 34% dell'importo (oltre 177milioni) sarà ripartito a breve tenendo conto della qualità dell'offerta e della riuscita della didattica. Peseranno l'occupazione dei laureati a tre anni dal titolo, il numero di abbandoni tra il primo e secondo anno, gli studenti in corso, la quantità di docenti rispetto ai corsi attivati. La fetta più importante dei fondi, il 66% (oltre 345 milioni), dipenderà dalla qualità della ricerca. Dopo il sì della Corte dei conti si potrà procedere alla spartizione. Il Consiglio universitario (Cun) ha chiesto che nei prossimi anni i criteri siano fissati prima e che restino stabili, magari per un triennio. Quest’anno sono arrivati “tardi” e qualche università, forse, non ha concorso al meglio. Più in generale, per il 2009, nel Fondo per il finanziamento ordinario delle università (circa 7 miliardi) ci sono 3 milioni per facilitare la mobilità dei docenti, 2,5 milioni per chiamare esperti dall'estero, 6 milioni per arginare la fuga dei cervelli.
La valutazione. Sotto la lente d'ingrandimento dell’Anvur finiranno i corsi di studio universitari, i dottorati di ricerca, i master e le scuole di specializzazione. L'Agenzia dovrà misurarne efficienza ed efficacia e potrà anche proporre al ministro i criteri per l'istituzione di nuove università, sedi distaccate e corsi, compresi dottorati e master. Tra i criteri alla base della valutazione ci saranno "l'acquisizione di finanziamenti esterni, l'attivazione di rapporti di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati". Ma anche la presenza di studenti "in possesso di un curriculum degli studi altamente meritevole” e di docenti stranieri di qualità. Pure servizi offerti, strutture e comunicazione peseranno sul giudizio. Ogni anno l’Agenzia fornirà un report dettagliato al ministro che servirà anche per allocare le risorse statali. La Gelmini assicura che l’organismo sarà indipendente dalla politica e il presidente sarà nominato da un consiglio direttivo scelto da un comitato di esperti.