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Messaggero/Frosinone: Genitori in subbuglio per i tagli della riforma Gelmini

A Marino, Ardea, Velletri - afferma Valter Conte, responsabile dalla Cgil scuola del territorio dei Castelli Romani - e in tante altre città a causa della mancanza del personale docente e dei collaboratori scolastici non apriranno diverse sezioni della primaria e della scuola d’infanzia

03/09/2010
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Il Messaggero

di LUIGI JOVINO
Genitori in subbuglio per i tagli della riforma Gelmini. La più martoriata è la scuola d’infanzia che ospita i bambini dai tre a sei anni e nell’ordinamento italiano non è considerata dell’obbligo. Proprio ieri diciotto genitori di Castel Gandolfo hanno saputo che non aprirà la nuova sezione di scuola d’infanzia perché non è stato concesso dal provveditorato agli studi il personale docente. I genitori si sono subito organizzati.
«Siamo andati al comune, - dice il signor Dario Raffaele - e all’ufficio scolastico regionale, non ricevendo nessuna risposta. Non sappiamo come fare. Non ci sono posti nemmeno nelle strutture private». «Ho fatto salti mortali - spiega Maurizio Colacchi, sindaco di Castel Gandolfo - per trovare i finanziamenti per aprire una nuova sezione. Tutto è stato vanificato dalla politica dei tagli che va contro l’interesse dei più giovani e delle famiglie».
La situazione dei genitori di Castel Gandolfo è simile a quella vissuta da tanti altri nei Castelli Romani. A Lanuvio e a Rocca di Papa sono state costruite strutture nuove, ma non è stato concesso il personale docente. «A Marino, Ardea, Velletri - afferma Valter Conte, responsabile dalla Cgil scuola del territorio dei Castelli Romani - e in tante altre città a causa della mancanza del personale docente e dei collaboratori scolastici non apriranno diverse sezioni della primaria e della scuola d’infanzia. Siamo allo sfascio totale. Al grave disagio dei genitori si aggiunge la condizione drammatica di maestri, bidelli e professori. Ai Castelli sono stati persi più di 600 posti di lavoro». In una situazione del genere i comuni cercano di fare quello che si può.
«Nella nostra città - spiega Pasquale Boccia, sindaco di Rocca di Papa - con dei contributi comunali garantiremo il tempo pieno nella scuola primaria per due giorni a settimana. Inoltre aspettiamo dalla Regione Lazio un contributo per aprire almeno una nuova sezione della scuola d’infanzia comunale». In questo modo si riuscirebbe a dare una risposta positiva a 30 bambini, su 66 che erano il lista d’attesa. Dalla Regione Lazio per il momento non arrivano segnali positivi. La presidente Polverini non ha ancora nominato l’assessore alla Pubblica istruzione ed anche il direttore del dipartimento è ad interim. «Nei prossimi giorni - promette Valter Conte - terremo infuocate riunioni in tutte le scuole, in cui inviteremo gli amministratori locali e i rappresentanti dei genitori. Non è possibile andare avanti così. Il diritto costituzionale all’istruzione viene pesantemente vilipeso».