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Messaggero: Gentili: «Attenti però, per lavorare serve maggiore selezione»

Claudio Gentili, della Confindustria, responsabile del settore Education

04/02/2010
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Il Messaggero

ROMA - Mai come ora, a causa della crisi, il diploma e l’efficacia del percorso di studi devono fare i conti con il mercato del lavoro. Per questo ne parliamo con Claudio Gentili, della Confindustria, responsabile del settore Education.
Dopo anni di manica larga ci sarà una stretta sulle ammissioni agli esami. Servirà a migliorare il livello?
«Tutto dipenderà da come i professori applicheranno la norma. C’è una esigenza di maggiore rigore, una scuola che promuove tutti e non seleziona nessuno è una scuola sbagliata. La selezione ci deve essere. Non è per spirito punitivo, ma serve a mettere le persone di fronte alle loro responsabilità. Poi, certo, spetta ai professori la valutazione dei singoli casi, l’importante, a mio parere, è che non si perda di vista il rigore.».
Oggi andrà in Consiglio dei ministri la riforma dei licei, che cosa ne pensa?
«Nel mondo della scuola, anziché riflettere sui sistemi che servono a migliorare l’apprendimento si pensa a difendere l’ora di questa materia o di quell’altra... Invece bisogna avere il coraggio di cambiare. Inutile imbottire la testa di troppe, cose. Meglio una buona testa. L’errore, in Italia, è quello di volere una cultura enciclopedica. In Francia, e in altri Paesi dove la scuola funziona, lo studente non studia tutto: deve scegliere!».
E quindi?
«Va benissimo la riduzione del carico orario prevista dalla riforma. Inoltre, trovo molto positivo il nuovo liceo scientifico senza latino, prima era solo un classico senza greco, ora diventa liceo delle scienze applicate, con caratteri moderni, di cui c’è molto bisogno. Positivo anche il rilancio dell’istruzione tecnica, anche se vorremmo più investimenti per i laboratori».
A.Ser.