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Messaggero-IL CAPO DEI PRESIDI Si potrà scegliere la didattica

IL CAPO DEI PRESIDI Si potrà scegliere la didattica ROMA - Infuriano le polemiche. Genitori e alunni sono disorientati, c'è qualcosa di positivo che possa confortarli? "Sì, le cose positive ci ...

26/08/2002
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Il Messaggero

IL CAPO DEI PRESIDI Si potrà scegliere la didattica
ROMA - Infuriano le polemiche. Genitori e alunni sono disorientati, c'è qualcosa di positivo che possa confortarli?
"Sì, le cose positive ci sono, ma proprio perché tali non fanno notizia. L'autonomia negli ultimi due anni ha acquistato maggiore spessore. Ormai ogni scuola ha una propria identità. Gli istituti solo in apparenza sono tutti uguali, ecco perché non bisogna fermarsi alla targa che è sul portone. Le famiglie possono valutare l'offerta formativa di ciascuna istituzione". Giorgio Rembado, leader dell'Associazione nazionale presidi, parla delle novità positive in vista della ripresa.
Vuol dire che le famiglie possono scegliere?
"Certamente, ma devono abituarsi. Occorre una mentalità nuova. E' più complicato, certo, rispetto a quando ci si iscriveva e basta. Però vale la pena capire che cosa studieranno i propri figli, magari nel tentativo di far coincidere bisogni e aspettative con i piani della scuola".
Le scuole statali però sono scuole statali. Avranno pur sempre una identità comune. O no?
"Sì, ma fino ad un certo punto. Nel senso che la scuola non è più "dello Stato", definita secondo direttive dall'alto, uguali per tutti. Ma ha e avrà sempre di più una propria identità, ancorchè finanziata con fondi pubblici".
E dai presidi, diventati dirigenti scolastici, le famiglie che cosa si possono aspettare?
"Tutto, o quasi. Anche prima il capo d'istituto era l'interlocutore primario. Ma ora responsabilità e funzioni sono cresciute e la capacità di intervento è maggiore. Anche l'impegno è aumentato, sapendo che l'incarico è a tempo e l'attività sottoposta a valutazione".

A. Ser.