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Messaggero: Il super preside, dalla materna alle superiori

Vuoti in organico, il dirigente deve seguire 5 istituti

14/09/2010
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Il Messaggero

di CLAUDIA GUASCO
MILANO Francesco La Teana è uno studioso di fisica ma non ha ancora scoperto la formula dell’ubiquità. «Che a dire il vero mi servirebbe moltissimo», prova a scherzarci su. Preside dell’istituto Schiapparelli Gramsci, dall’oggi al domani si è ritrovato alla direzione anche di un polo che comprende una scuola materna, una elementare e due medie. E’ stato reclutato con un ordine di servizio pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico e non ha potuto rifiutare: il vuoto di organico ha costretto il provveditorato a cooptare personale già in servizio. Un episodio tutt’altro che raro per la Lombardia, dato che sono circa 300 le sedi scolastiche senza reggenze. L’ultimo concorso per dirigente scolastico si è svolto due anni fa e parecchi erano i vincitori prossimi alla pensione. Che hanno lasciato le scuole sguarnite. Tra Milano e provincia, rileva la Camera del lavoro, sono state tagliate tra le quattromila e le cinquemila unità e ogni quattro posti liberati dai pensionamenti ne viene occupato solo uno.
Ma la situazione di La Teana è eccezionale. Dal 1995 è preside dello Schiapparelli, storico istituto di ragioneria di Milano fondato 120 anni fa, con 1500 iscritti di cui il 40% figli di immigrati e due succursali che già lo costringevano ad andare avanti e indietro per la città. E mentre era alle prese con la riorganizzazione della sua scuola, per effetto della riforma Gelmini, a ridosso dell’avvio delle lezioni gli viene comunicato che deve assumere anche la direzione del polo comprensivo di Pioltello, nell’hinterland milanese. «Praticamente non dormo più», riassume con una battuta la sua situazione. «O sono a scuola o sono in macchina e quando arrivo a casa continuo a lavorare al computer. Il mio telefono squilla in continuazione». La Teana, fra le altre cose, dal ’94 si occupa dei problemi riguardanti la qualità delle organizzazioni scolastiche e ha ottenuto la qualifica di Valutatore interno di Sistemi qualità, dunque svolge con grande scrupolo il suo lavoro. «Voglio vederla come un’occasione di arricchimento personale», dice il dirigente scolastico, che dal punto di vista economico si ritroverà con 400 euro in più in busta paga. Per lui le sfide sono cominciate subito. Nell’istituto di Pioltello c’è un buco da 190 mila euro, «frutto di crediti che la scuola vantava nei confronti del ministero dell’Istruzione e che non sono mai arrivati». Verso gli istituti lombardi, il dicastero di Maria Stella Gelmini ha accumulato debiti per 120 milioni di euro, così i presidi sono costretti a correre ai ripari. Nelle scuole milanesi i bambini devono portare carta igienica, feltrini per le sedie e fogli A4 per la segreteria.