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Messaggero it: Cgil: «Il ministro trasuda livore ideologico»

e, al netto della impegnativa gara in corso da alcune settimane fra ministri a chi la spara più grossa sulla scuola, rivela che il governo, ogni volta che parla di scuola, dimostra di essere alla frutta».

30/08/2008
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Il Messaggero

ROMA (30 agosto) - «La dichiarazione del ministro Sacconi contro presunti insegnanti sessantottini che avrebbero scelto la scuola perché "sempre meglio che lavorare", trasuda livore ideologico e, al netto della impegnativa gara in corso da alcune settimane fra ministri a chi la spara più grossa sulla scuola, rivela che il governo, ogni volta che parla di scuola, dimostra di essere alla frutta».
E' questo il commento del segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini. Secondo il sindacalista «la pochezza di argomenti e la consapevolezza che l'intero mondo sta andando in direzione opposta a quella scelta dal Governo Berlusconi, costringono i nostri governanti a indicare, ricorrendo all'ideologia e dando voce a un qualche loro incubo notturno, dei presunti nemici utili per tentare di giustificare scelte concrete che, una volta attuate, faranno male solo ed esclusivamente alle famiglie».
«Che il governo scommetta sull'ignoranza - aggiunge Panini- è chiaro da diverse settimane: l'Italia è l'unico Paese nel globo terracqueo che ha scelto di ridurre di 8 miliardi di euro la spesa per l'istruzione e che presenta come un esempio di leggiadra virtuosità una riduzione di 150.000 posti nella scuola in tre anni. Che poi il governo pensi che il sapere per tutti sia un lusso insopportabile lo si è capito dall'ultimo Consiglio dei Ministri: in tutto il mondo ormai si punta, in modo quasi esasperato, sull'offerta di competenze specialistiche anche per la più tenera età, mentre da noi - conclude - ci si appresta a introdurre il maestro unico nella scuola elementare, timorosi che i bambini possano sapere troppo».