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Messaggero-La Moratti: nessun taglio sulla scuola

Venerdì 24 Settembre 2004 Chiudi Il ministro rassicura i rappresentanti degli insegnanti e rilancia: pronti 413 milioni per la valorizzazione del personale La Moratti: nessun taglio s...

25/09/2004
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Il Messaggero

Venerdì 24 Settembre 2004 Chiudi
Il ministro rassicura i rappresentanti degli insegnanti e rilancia: pronti 413 milioni per la valorizzazione del personale
La Moratti: nessun taglio sulla scuola
I sindacati: "Inaccettabile il blocco degli scatti". I docenti: non metteteci le mani in tasca
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Silvio Berlusconi esclude la stangata, rilancia la "riduzione delle tasse" e negli incontri che precedono la Finanziaria esorta a non lanciare "inutili allarmismi". Mentre il premier invita ad avere "fiducia" il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti incontra i sindacati di categoria e rassicura: "Non ci saranno tagli nè ai finanziamenti nè al personale della scuola". Anzi, il ministro promette investimenti: in bilancio 413 milioni di euro per la "valorizzazione del personale", ricavati dalle "economie di spesa". Così ripartiti: 380,80 milioni di euro per i docenti e 33 milioni per il personale tecnico-amministrativo. Quanto ai tagli il ministro dice: "Confermo che nel quadro di contenimento della spesa pubblica il settore scuola è escluso". Ma i sindacati non si fidano: "Vogliamo garanzie, anche l'anno scorso ci tranquillizzavano, poi la scuola è stata penalizzata".
E il blocco degli scatti di anzianità, proposto dal Tesoro? Circolano ipotesi allarmanti. I sindacati all'incontro con il ministro Moratti hanno subito sollevato il problema: "E' inaccettabile - hanno detto - pensare di bloccare gli scatti agli insegnanti per bilanciare i contratti del pubblico impiego". La Moratti ha smentito con fermezza: "Non se ne è mai parlato, nè un'ipotesi di questo genere è stata scritta da qualche parte".
Intanto, gli insegnanti hanno tempestato i sindacati con telefonate e Sms da tutta Italia: "Abbiamo stipendi da fame - dicono - non possono sfilarci i soldi dalle tasche, congelando quei pochi aumenti su cui abbiamo fatto conto". "La crescita retributiva - sottolinea ancora Di Menna, Uil - in Italia è veramente esigua. Al ministro abbiamo presentato la nostra netta opposizione ad interventi sull'attuale sistema retributivo. E' impensabile finanziare i contratti prendendo i soldi dagli attuali stipendi della scuola". Sul blocco dell'anzianità c'è un precedente. "Nel '92, con il governo Amato, ma allora - sottolinea Di Menna - le condizioni erano molto diverse. Gli scatti erano biennali e non erano ancora stati istituti i "gradoni", che prevedono incrementi ogni sei anni. Tra l'altro ora è impossibile fermarsi. Quest'anno c'è chi ha già maturato gli scatti e un eventuale provvedimento di congelamento determinerebbe un sistema di iniquità ingovernabile".
Ma torniamo agli investimenti promessi dalla Moratti. Quei soldi, secondo i sindacati, sono "una goccia nel mare". "Quando li ripartiamo - sottolineano i sindacati - sono soltanto una manciata di spiccioli. Eppoi, non si tratta di investimenti. Sono fondi che appartengono alla scuola, ricavati dai tagli e dai sacrifici fatti in questi anni".
I sindacati ieri hanno anche chiesto una ripresa delle trattative sul contratto. Intanto, continua il braccio di ferro sul tutor. "Sarà introdotto - ha ribadito la Moratti - ma con flessibilità". "Per quanto riguarda la funzione tutoriale - ha spiegato il ministro - premetto che essa rappresenta un aspetto importante della legge. Ritengo che le modalità di attuazione di tale funzione debbano essere introdotte con la necessaria gradualità, anche al fine di consentire l'attività di formazione dei docenti prevista dalla legge stessa". Le modalità saranno concordate nell'apposita fase negoziale in corso all'Aran. Le trattative avevano subìto uno stop di tre settimane, dopo che i sindacati avevano lasciato il tavolo per l'impossibilità di trovare punti di accordo.
Il clima, tuttavia, resta teso. Rino Di Meglio, vice-coordinatore della Gilda, dice: "Nella scuola regnano il caos e l'incertezza". Sui criteri di scelta del tutor, sulle competenze, sull'orario di lavoro, sulle risorse da destinare a questa figura (o funzione) ancora non si sa nulla. "L'obiettivo di fondo - ha concluso la Moratti - è quello di costruire una scuola di sempre maggiore qualità. E la funzione tutoriale che abbiamo introdotto con la riforma va proprio in questa direzione".