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Messaggero: “La scuola ha bisogno di sicurezze e certezze”

La spesa per l’istruzione va considerata come un investimento L’immigrazione? Non un problema di numerima di integrazione Il ministro Fioroni: “Primo, intervenire sull’edilizia”. E subito un piano straordinario per il precariato

03/09/2006
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Il Messaggero

PESARO - Un desiderio: “Mi piacerebbe consegnare alla scuola italiana un po' di tranquillità. Non è giusto che ogni ministro che arriva si arroghi il diritto di stravolgere tutto e rimettere sempre tutto in discussione”. Per fare questo serve avere chiaro il quadro delle priorità. E il ministro all'Istruzione Giuseppe Fioroni, presente ieri pomeriggio alla Festa nazionale dell'Unità, un'idea se l'è fatta. “Primo: intervenire sull'edilizia scolastica perché il 60 per cento delle scuole italiane non è a norma. Secondo: sistemare la situazione del precariato”. Come? “Occupandoci dei precari storici con un piano triennale ed eliminando i meccanismi precarizzanti”. L'esponente dell'esecutivo del governo Prodi, manica corta blu e golf sulle spalle beige, si è affacciato nei viali della cittadella Ds poco dopo le ore 17. Ha incontrato dapprima i rappresentanti della Sinistra giovanile con cui ha parlato di partecipazione, consulte e associazioni, immigrazione. Poi ha partecipato al dibattito moderato dai giornalisti Maria Cuffaro e Luigi Iliano. Con lui sul palco della sala due giugno Raffaele Bonanni, segretario nazionale della Cisl, e Andrea Ranieri, responsabile del dipartimento cultura dei Ds. Ad ascoltarlo una platea composta per lo più di donne: insegnanti, maestre, dirigenti degli istituti italiani. Il ministro ha cominciato parlando della Finanziaria che, taglia di qua, taglia di là, potrebbe alla fine penalizzare proprio la scuola.

“La Finanziaria che dobbiamo elaborare nell’interesse del Paese deve essere seria. Non dobbiamo essere più rigorosi o severi, ma seri. La serietà - ha tenuto a precisare Fioroni - si misura su due fronti: la capacità di ricostruire i conti pubblici che sono stati bombardati e disastrati dal governo Berlusconi al di là di ogni nostra più rosea previsione, dall’altra parte sulla necessità di garantire l’avvio del programma con cui gli elettori ci hanno eletto”. Per evitare che ad ogni autunno si parli di tagli alla scuola “basterebbe - secondo Fioroni - non considerare la spesa per l'istruzione non come spesa corrente ma come spesa per gli investimenti”. Discorso su cui ha concordato Ranieri che ha invitato Fioroni a reinvestire gli eventuali risparmi nel settore scuola “nella scuola stessa”. In altri termini, “se si decide di tagliare, le risorse che si liberano dovrebbero essere utilizzate per migliorare i servizi scolastici, per favorire la creazione di programmi interculturali”. E proprio sul tema della interculturalità è tornato a parlare anche Fioroni. “L'immigrazione - ha ribadito Fioroni - non è un problema solo di numero ma di quale modello di integrazione vogliamo creare in Italia. Non credo sia giusto - ha puntualizzato - il modello francese, quello dell’assimilazione, non credo lo sia quello inglese, ovvero dell’integrazione su un modello multicultare. Noi - ha sottolineato - dobbiamo fare un passaggio vero di multiculturalità. La nostra identità non è cristallizzata ma in divenire”. Sollecitato da Maria Cuffaro, poi, il ministro all'Istruzione è tornato sulle priorità. E l'argomento che più gli sta a cuore è quello della sicurezza. “Le strutture scolastiche - ha sottolineato - debbono essere messe a norma in uno straordinario piano per l’edilizia scolastica, perchè è serietà etica oltre che politica mandare i propri figli in scuole a norma”. Tuttavia non c'è ancora un'anagrafe dell'edilizia scolastica. “Solo un terzo delle Regioni ha fornito al ministero la situazione esatta dello stato delle proprie strutture. Se non sappiamo cosa manca, cosa serve come facciamo ad intervenire?”. Fioroni ha infine invocato più “sicurezze e certezze” per i precari, “perchè sono coloro che da anni mandano avanti il sistema educativo nel nostro Paese, e non c' è peggiore compagno di viaggio dell’insicurezza e del precariato per chi deve investire sulla crescita dei nostri figli nel medio e lungo termine”.