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Messaggero: Licei, sì alla riforma: meno ore, due nuovi indirizzi

Arrivano “musicale” e “scienze umane”. Il ministro Gelmini: «Rapporti più stretti col mondo del lavoro»

13/06/2009
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Il Messaggero

di MARIA LOMBARDI

ROMA - Passato e futuro, il liceo della Gelmini cercherà di metterli d’accordo. «Con questa riforma - spiega il ministro della Pubblica istruzione - vogliamo coniugare tradizione e innovazione». Un posto di tutto riguardo al latino, ma anche più matematica e inglese, attenzione al rigore dello studio ma con un occhio al mondo del lavoro. Licei più ”leggeri” per quel che riguarda ore e materie, ma la cura dimagrante, assicura il ministro, sarà tutta a favore della qualità. «Una riforma epocale che modifica un impianto che risale alla legge Gentile del ’23», annuncia Mariastella Gelmini illustrando la riforma approvata ieri in prima lettura dal Consiglio dei ministri e che ora dovrà essere sottoposta al parere delle commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni. Il tassello che mancava al progetto di riordino delle scuole secondarie superiori avviato con la riforma degli istituti tecnici e professionali. Tutto vecchio, l’opposizione e gran parte dei sindacati bocciano la riforma: altro che avanti, ci riporta indietro negli anni.
Via i 396 indirizzi sperimentali, un colpo di spugna sui 51 progetti assistiti dal Ministero, piazza pulita delle tantissime sperimentazioni: tutte questi ”indirizzi”, si legge nel testo, saranno ricondotti nei sei licei. Fuor di dubbio che la riforma - varata insieme a un regolamento sulle classi di concorso - consentirà dei risparmi. «Ma abbiamo guardato soprattutto all’interesse dei ragazzi e delle famiglie - assicura il ministro - la riforma è improntata alla qualità nella convinzione che possa andare di pari passo con un migliore impiego delle risorse». Non più un liceo chiuso, ma «aperto al mondo del lavoro» attraverso stage, a partire dal secondo anno, nelle università, negli istituti tecnici superiori, nei conservatori e nelle accademie. «La scuola guarda avanti, deve formare i ragazzi preparandoli a un futuro sempre più competitivo». Si partirà nel 2010-2011 con le prime e le seconde classi per completare i cambiamenti entro il 2013. «Vogliamo avviare con le famiglie un dialogo approfondito sui nuovi indirizzi - conclude Mariastella Gelmini - in modo che possano fare scelte consapevoli e ragionate».
«Il liceo musicale? E’ una notizia straordinaria, non mi sembra vero», il pianista e compositore Giovanni Allevi è entusiasta della novità. L’unica, sbotta l’opposizione, per il resto «si torna ai tempi di Gentile», Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd, è sbagliato cancellare «le buone sperimentazioni e le innovazioni realizzate in questi anni». Solo tagli, nessuna riforma, per l’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni «la scuola è diventata proprietà privata del ministro del Tesoro». Ma la cosa più grave è che si è arrivati alla riforma «senza confronto, senza chiedere il parere del Parlamento, delle associazioni professionali e della rete della scuola autonoma». Operazione «di facciata», anche quello della Gelmini è ormai diventato «il ministero della semplificazione», attacca l’Idv. Preoccupato dal taglio degli organici e dalla «modalità di attuazione della riforma», il segretario generale della Uil scuola Massimo Di Menna. La «logica del risparmo» ancora una volta ha guidato le scelte del ministro, accusa la Flc Cgil. «Scarsa chiarezza», per la Ugl, l’Unicobas parla di «controriforma» che immiserisce l’istruzione.